Continuano gli sbarchi dei migranti sulle nostre coste e, a trovarsi in difficoltà, in quanto prima frontiera di attracco è, ancora una volta, l’isola di Lampedusa.
L’hotspot di Contrada Imbriacola è di nuovo al collasso, nonostante il Governo abbia predisposto sbarchi controllati e indirizzati, anche, in altre regioni d’Italia.
Può ospitare al massimo 400 persone ma, attualmente, la sua capienza è arrivata sino a 2000 persone. La situazione è peggiorata notevolmente, in queste ultime ore dato che, dalla mezzanotte, sull’isola sono arrivati altri 110 migranti.
La redistribuzione anche verso altre regioni, come l’aveva stabilita il Governo, sta funzionando solo in parte poiché l’isola siciliana, primo approdo per chi fugge dalla guerra, dalla fame e dalla miseria diretto in Europa per cercare un futuro migliore, sta di nuovo scoppiando.
Altri tre barchini sono stati intercettati dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto questa notte e sono stati scortati fino all’approdo a riva. Ieri altri 34 sbarchi e, per fare un totale, sono arrivate più di 1400 persone. Una situazione non più gestibile dalla sola isola di Lampedusa e dal suo piccolo hotspot di prima accoglienza.
L’ultimo approdo della giornata è avvenuto direttamente a Cala Francese e, a sbarcare, sono stati in 131 prontamente individuati dalla Guardia di Finanza e identificati. Dall’altro lato, però, per quel che riguarda lo sbarco di navi umanitarie (che seguono il nuovo protocollo emanato dal Governo) introno alle ore 11, è sbarcata ad Ancona la nave “Geo Barents” con a bordo 48 persone che sono state soccorse anche loro la notte scorsa e salvate al largo della Libia, in piene acque internazionali.
Se da un lato l’Italia cerca di far fronte a continui sbarchi autonomi e di dare accoglienza e soccorso a chi cerca aiuto per come può, dall’altro lato la Tunisia ha bloccato, nella notte fra il 15 e il 16 febbraio, 20 barche che, in modo illegale, cercavano di salpare verso l’Europa, con a bordo un totale di più di 580 persone.
Le imbarcazioni, alcune di esse, si trovavano già in mare ed in serie difficoltà e sono state tratte in salvo e riportate in porto dalla Guardia Costiera tunisina. A darne notizia, tramite i social, è il portavoce della Guardia Nazionale. Le persone fermate e riportate sulla terra ferma, sono 494 di nazionalità africana, provenienti per lo più dalla zona subsahariana, mentre i restanti di nazionalità tunisina.
La stessa Tunisia ha annunciato che, a breve, lancerà una piattaforma relativa al sistema informativo nazionale sulla migrazione, in collaborazione “Centro internazionale per lo sviluppo delle politiche migratorie” e con il sostegno finanziario dell’Unione Europea.
Il tutto per cercare, quanto possibile, di aiutare i migranti a desistere in parte da traversate estremamente pericolose, come quelle che possono avvenire quando il mare è in tempesta e dare loro un aiuto ed un’accoglienza quanto più organizzata possibile, nei Paesi di sbarco.
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