Di immigrazione si muore ogni giorno e l’Europa deve muoversi perché non ci siano più altre Lampedusa nel Mediterraneo. È questo l’appello lanciato dalla sindaca dell’isola siciliana, Giusy Nicolini, nella prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, indetta dal Parlamento per ricordare una delle più grandi tragedie del mare. In quel giorno di tre anni fa le acque del Canale di Sicilia videro una vera e propria strage degli innocenti: uno dei tanti barconi della speranza che ogni giorno partono dalle coste africane si inabissò, provocando la morte di 386 persone. “Dalla UE ci aspettiamo che la solidarietà si estenda nei confronti dell’Italia, della Grecia e di tutte le Lampedusa del Mediterraneo. Sbrigatevi perché il prezzo delle politiche di chiusura lo pagano anche comunità come quelle della nostra isola“, sono state le parole della sindaca dirette al vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, sull’isola con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
Giusy Nicolini ha voluto ricordare anche le parola che l’ex presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, disse quando arrivò sull’isola nei giorni successivi al naufragio, quando Lampedusa si fece carico di quelle vite spente dal mare. “Allora pronunciò una frase storica: mai più mori1. Da allora, secondo le stime dell’UNCHR si contano 11mila morti“, ha sottolineato la prima cittadina.
“Se l’Europa non si dimostra solidale con Italia sul tema dell’immigrazione, l’Italia non può farcela“, è stata la risposta di Timmermans che ha parlato di dover “reinventare il concetto solidarietà” per salvare l’Europa.
#3ottobre Lampedusa sono passati 3 anni #nondimentichiamo i nomi e i volti di chi perse la vita #welcomerefugees #corridoiumanitari pic.twitter.com/VhgmOmbGYW
— Comunità Sant'Egidio (@santegidionews) 3 ottobre 2016
Un primo passo è stato fatto con il fallimento del referendum in Ungheria sulle quote per migranti, ma quello più importante lo stanno facendo le migliaia di ragazzi e giovani giunti sull’isola siciliana da diversi paesi in nome dell’accoglienza, di un’Europa che non può chiudere le porte alla disperazione di chi fugge da fame, povertà e guerra.
“Lampedusa è un simbolo positivo per tutta l’Europa“, ha ricordato Gentiloni che dall’isola ha accolto il risultato del voto ungherese. La sconfitta della politica di Viktor Orban può essere un punto di partenza per il Vecchio Continente che, ricorda il ministro, “se non si dimostra all’altezza di rispondere a un problema come l’immigrazione, alla fine non ce la farà per tante ragioni“.
Bello ricevere qui a #Lampedusa i risultati del mancato quorum in #Ungheria
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 2 ottobre 2016
Tante le iniziative per la giornata organizzate a Lampedusa dal Comitato 3 Ottobre, tra cui la proiezione di ‘Fuocoammare’, il film di Gianfraco Rosi, candidato all’Oscar per l’Italia, in cui si racconta la tragedia del Mediterraneo.
“A tre anni di distanza è ancora forte il dolore per le centinaia di vittime innocenti annegate per colpa di un sistema immorale, criminale ed egoista dell’Europa“, ha dichiarato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, mentre il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha ricordato quanto facciano i siciliani ogni giorni. “Ai migranti morti il 3 ottobre di tre anni fa abbiamo offerto funerali, trattandoli come nostri cittadini: anche loro sono considerati morti nostri, come Falcone e Borsellino, perché per i siciliani non esiste la parola straniero“, le sue parole.