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Migranti, l’Austria ci ripensa: niente esercito al confine con l’Italia

Niente esercito al confine del Brennero. Rientra la tensione tra Austria e Italia sulla questione migranti dopo la proposta di schierare militari e l’invio di quattro mezzi corazzati. “L’Austria non eseguirà alcun controllo ai confini del Brennero al momento e non sta per ricorrere all’impiego dell’esercito nell’immediato“, ha chiarito il cancelliere austriaco Christian Kern dopo le polemiche delle ultime 24 ore. Fonti di Palazzo Chigi hanno espresso la soddisfazione delle autorità italiane pre il cambio di rotta di Vienna. “Questa mattina il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha avuto un colloquio telefonico con il Cancelliere austriaco Christian Kern“, fanno sapere dalla Presidenza del Consiglio. “La collaborazione tra le forze di polizia produce ottimi frutti e si basa sul rispetto da entrambe le parti delle regole europee, senza alcun bisogno di truppe o mezzi militari da schierare alla frontiera“.

La scelta di usare l’esercito era stata fortemente stigmatizzata dall’Italia che, nel corso della giornata, aveva richiamato l’ambasciatore austriaco a Roma Rene Pollitzer il quale aveva già parlato di “misure precauzionali“.

I quattro mezzi blindati fatti arriva al valico del Brennero rimangono parcheggiati in una caserma a Kranebitten, località aeroportuale a ridosso del capoluogo della regione del Tirolo Innsbruck. “Si tratta di farsi trovare pronti”, ha spiegato il ministro degli esteri Sebastian Kurz. Secondo la stampa austriaca una decisione potrebbe arrivare dopo giovedì, quando a Roma il ministro degli interni austriaco Wolfgang Sobotka dovrebbe incontrare l’omologo italiano Marco Minniti per discutere del tema dell’immigrazione.

Gli ultimi dati sull’immigrazione in UE
Secondo fonti delle autorità di polizia della regione tirolese, nei primi sei mesi del 2017 i transiti illegali verso l’Austria sono stati 3450 contro gli 11.812 registrati nel 2016. Diversi i numeri registrati dal nostro Paese. Secondo il rapporto annuale dell’Easo, l’Agenzia Ue per l’asilo, l’Italia ha ricevuto quasi 123mila domande d’asilo nel 2016, +47% rispetto al 2015: il dato vale il 9,5% del totale UE. Il paese che però ne ha registrati il numero maggiore è la Germania che ha avuto il record di 745.155 domande, pari al +58% rispetto all’anno precedente e al 58% delle domande d’asilo dell’intera UE.

Il tutto mentre gli sbarchi continuano senza sosta in Italia, con un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: secondo i dati Oim, dall’inizio dell’anno sono già 100mila le persone arrivate in Europa dal Mediterraneo.

Le pressioni dell’Italia sulla UE
La pressione dell’Italia sui partner europei per la gestione dei flussi migratori continua. Dopo il no al piano UE arrivato da Francia, Spagna e Germania e con l’ipotesi di soldati austriaci al confine, il premier Paolo Gentiloni è tornato a parlare con gli alleati europei.

La condivisione europea è necessaria per evitare che i flussi diventino insostenibili alimentando reazioni ostili nel nostro tessuto sociale“, ha dichiarato Gentiloni che poco prima aveva incassato anche l’appoggio di Donald Trump. Nel corso di una telefonata, il presidente USA ha ringraziato l’Italia per gli sforzi “nell’affrontare la rilevante crisi migratoria libica” e ha ricordato lo spirito del G7 di Taormina come base per il prossimo G20 di Amburgo.

Austria e Svizzera schierano l’esercito al Brennero

Il piano UE per la gestione dei migranti difficilmente vedrà la luce. La proposta di usare i porti di Barcellona e Marsiglia per l’accoglienza è stata bocciata con un secco no da parte di Spagna e Francia. Niente redistribuzione al momento dello sbarco e niente anche in quelli successivi.

Il 4 luglio il ministro della Difesa austriaco, Hans Peter Doskozil, ha dichiarato che Vienna è pronta rafforzare i controlli alla frontiera del Brennero con l’invio di 750 soldati “se non rallenta il flusso di migranti dall’Italia“, incassando anche il sì del governatore del Tirolo, Guenther Platter. Al Brennero sono arrivati 4 mezzi corazzati a supporto delle operazioni di controllo delle frontiere.

La decisione arriva in piena campagna elettorale in vista delle elezioni anticipate, in programma il 15 ottobre, dopo la rottura della grande coalizione tra popolari e socialdemocratici. In particolare è stato il giovane leader del Partito Popolare Austriaco, il 30enne Sebastian Kurz, attuale ministro degli Esteri, a inaugurare la linea dura sul tema migranti, nella speranza di recuperare i voti dell’estrema destra del Partito della Libertà (Fpoe), che ha sfiorato il colpaccio alle presidenziali con Norbert Hofer.

Stesso discorso per la Svizzera che già nel 2016 schierò l’esercito ai confini con l’Italia e che oggi ha iniziato a inviare un maggior numero di poliziotti nei posti di blocco a supporto delle autorità nostrane.

Migranti, Juncker al Parlamento UE semi deserto: ‘Ridicoli’

[didascalia fornitore=”ansa”]Jean-Claude Juncker parla di migranti all’Europarlamento vuoto[/didascalia]

L’Italia rischia di rimanere sola per l’ennesima volta, con la tanto sbandierata solidarietà europea diventata poco più che carta straccia nel momento del bisogno.

Ne è dimostrazione il pesante scontro tra Juncker e Tajani. Nel giorno in cui si doveva discutere del piano UE a sostegno dell’Italia nella gestione dei migranti, di fronte all’Aula semivuota, il presidente della Commissione ha attaccato lo stesso Parlamento. “Siete ridicoli”, ha esordito.

Con lui era presente il premier maltese Joseph Muscat perché era prevista la discussione sul bilancio del semestre di presidenza maltese appena concluso, in particolare sul piano di redistribuzione UE che non è mai partito davvero: in Aula c’erano poco più che 30 eurodeputati.

Se avessimo avuto qui Angela Merkel o Emmanuel Macron, avremmo avuto l’Aula piena. Il Parlamento non è serio. Non parteciperò più a questo genere di dibattiti“, ha rincarato la dose Juncker. “Non le consento di usare questo linguaggio, è il Parlamento che controlla la Commissione e non il contrario“, la replica di Tajani, ma lo strappo era ormai avvenuto e Jucker ha lasciato l’Aula ripetendo “Siete ridicoli“.

Francia, il no di Macron: ‘Niente aiuto ai migranti economici’

Per di più, il neo presidente francese Emmanuel Macron ha aperto alla possibilità di rivedere la riforma del sistema di asilo – bloccata dai Paesi dell’Est Europa – per garantire una redistribuzione automatica dei richiedenti asilo, ma ha chiarito di non voler dare alcuno aiuto ai migranti economici, cioè una larga fetta delle persone che sbarcano in Europa (come ricorda l’Unhcr, nel Corno d’Africa – Sud Sudan, Somalia, Etiopia, Tanzania, Ruanda e Uganda – in Yemen e Nigeria sono in corso carestie gravissime).

L’ennesimo appello dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, è così caduto nel vuoto. “L’Italia sta facendo la sua parte nel ricevere coloro che sono stati salvati e nel garantire asilo a chi ha bisogno di protezione, ma questo non può essere solo un problema italiano. È innanzitutto e soprattutto una questione di rilievo internazionale, che richiede un approccio regionale coeso e strutturato. L’Europa in particolare deve essere pienamente coinvolta attraverso un sistema urgente di distribuzione“, avevano chiesto dall’Agenzia Onu.

Lorena Cacace

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