Si parla ancora di migranti in queste ore, in particolare di tre vittime morte in acqua, dopo che la Guardia Nazionale tunisina ha speronato un barcone. Ecco cosa è accaduto.
Arriva un’altra brutta notizia che riguarda i migranti, l’ennesima in queste settimane dove l’argomento è molto ma molto caldo.
In queste ore sono morti tre bambini che si trovavano su un barcone verso l’Italia, speronato dalla Guardia Nazionale tunisina. Ecco cosa è accaduto nel tentativo delle autorità di fermare i migranti.
Durante un’operazione di blocco da parte della Guardia costiera nazionale tunisina, nei pressi di Chebba ieri 10 novembre, un barcone è stato speronato e tre bambini hanno perso la vita.
La dinamica viene riportata dall’Agi, che spiega com’è avvenuto l’incidente nelle acque del Mar Mediterraneo.
Due imbarcazioni con a bordo migranti sono state fermate dalla Guardia nazionale, che ha cominciato le operazioni di controllo. I presenti sulla prima barca sono stati trasferiti sulla motovedetta delle autorità, mentre l’altra imbarcazione ha provato a fuggire, inseguita subito da un mezzo della Guardia costiera.
Quest’ultimo, ha speronato il barcone, facendo ribaltare molte persone in mare, tra cui anche dei bambini di cui tre hanno perso la vita. Secondo le testimonianze, due di questi erano gemelli e sono affogati dopo l’impatto.
Da lì, si è scatenato il caos generale, con persone che urlavano, altre che tentavano di salvarsi. I sopravvissuti sono sotto choc, ma sono stati riportati al porto più vicino per essere assistiti. I testimoni hanno raccontato che molte persone a riva li hanno accolti, aiutandoli come potevano, anche accompagnando di aveva bisogno all’ospedale.
La sensazione generale, dicono i testimoni all’Agi, è stata di grande sconvolgimento, non solo dei migranti protagonisti della brutta vicenda, ma anche delle persone che una volta sulla terraferma hanno prestato soccorso.
Per le operazioni della guardia costiera tunisina nei confronti dei migranti, la Tunisia riceve milioni di euro non solo dall’Unione Europea ma anche dall’Italia.
Infatti, Tunisia e Italia sono in collaborazione per i programmi di cooperazione sulla migrazione, per la lotta ai trafficanti, per il rimpatrio dei migranti dall’Europa e anche per gestire al meglio i confini territoriali.
Con il Covid le operazioni sono state bloccate, ma ora con il ritorno alla normalità l’Unione Europea sta definendo ancora una volta un piano per assicurare che il programma continui regolarmente.
Intanto, il nostro Paese è stato accusato dalla Francia di non rispettare gli accordi presi nei confronti della questione migranti.
La tensione è alta, tanto che da Bruxelles arriva la notizia che i funzionari dell’Unione Europea stanno mettendo a punto un piano per risolvere le questioni tra le due nazioni.
La Commissione europea ha deciso di riunire straordinariamente i ministri dell’interno, per cercare di sedare questo dissidio pubblico, sventando una probabile maxi crisi politica sul tema dell’immigrazione in Europa.
Intanto, continuano gli sbarchi a Lampedusa: in queste ore altre 192 persone sono arrivate sulle coste italiane, facendo salire a 1.490 le persone al momento ospitate negli hotspot dell’isola.
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