A Lampedusa è emergenza. L’hotspot per accogliere i migranti che, ogni giorno, sbarcano sull’isola, è ormai strapieno. Sono arrivate, nel giro degli ultimi giorni, oltre 3mila persone.
Sono iniziati anche i trasferimenti negli altri hotspot delle regioni vicine e andranno avanti per tutta la giornata di oggi e di quella di domani.
Migranti: al collasso Lampedusa
L’hotspot di Lampedusa corre ai ripari: non riesce più a dare la stessa assistenza ai migranti che riusciva a dare prima e, per questo motivo, chiede aiuto alle altre strutture delle regioni vicine. Negli ultimi giorni sono arrivate circa 3mila persone e, già da oggi, per alleggerire la pressione e riuscire a dare un’accoglienza a tutti, sono iniziati i primi 400 trasferimenti negli altri hotspot delle regioni.
Trasferimenti che dureranno per tutta la giornata di oggi e, anche, per quella di domani, per un totale di circa 2500 migranti, per riuscire a liberare e, quanto meno, rendere nuovamente accogliente per nuovi arrivi, la struttura della piccola isola siciliana.
Secondo una nota del Viminale, le operazioni di trasferimento dei migranti in altri hotspot, saranno effettuate con la collaborazione dell’Aeronautica Militare, della Marina, delle varie capitanerie di porto e, anche, della Guardia di Finanza. E nuovi posti saranno allestiti, nei prossimi 20 giorni, sempre nell’hotspot di Lampedusa: saranno circa 850 nuovi posti di primissima accoglienza, per cercare, quanto possibile, di ridurre la pressione sull’isola.
È da ricordare che l’’hotspot di contrada “Imbriacola” è perennemente al collasso: oggi ha oltre 3mila ospiti per una capienza di soli 400. I trasferimenti sono operazioni delicate quanto complesse, in primis per la ricerca di posti nelle altre strutture della regione Sicilia o, anche, nelle altre regioni d’Italia.
Si inizia il trasferimento dei migranti in altre regioni
I migranti, con un aereo militare, con traghetti di linea e con pattugliatori della Guardia di Finanza, vengono trasferiti sulla terraferma e da lì, ha inizio il trasferimento vero e proprio in altre strutture. Il tutto per permettere all’hotspot di Lampedusa di superare l’affanno di questi giorni e per svuotare l’isola anche in tempi rapidi, in attesa dell’inizio anche della stagione turistica.
Allo stesso tempo però, il piano del Viminale punta ad aumentare il numero e la capienza di hotspot, quanto anche quella dei centri di accoglienza e dei centri per il rimpatrio. Con la proclamazione dello stato d’emergenza da parte del Governo, questo è un compito che risulterebbe facilitato, velocizzando così gli appalti e tutte le procedure per reperire strutture e mezzi di trasporto in tempi rapidi.
C’è da osservare che, però, il commissario all’emergenza Valenti, al momento, ha una sovranità limitata, dato che ci sono regioni importanti, guidate dal centrosinistra, che non lo hanno riconosciuto come tale. Si rischia quindi di procedere sui territori con un piano a due velocità.
Proprio questa mattina infatti, il ministro dell’Interno, Piantedosi, e il commissario all’emergenza Valenti, con anche il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Musumeci, cercheranno di trovare un punto di accordo nel corso della Conferenza delle Regioni, convocata in via straordinaria.