Era diretto in Italia il barcone carico di migranti, partito dalle coste turche, naufragato nei pressi dell’isola greca di Karpathos, nel Mar Egeo sudorientale. Circa una cinquantina i dispersi.
Sono circa 80 gli occupanti dell’imbarcazione. Quelli che sono stati strappati al mare e portati in salvo dalla Guardia Costiera al momento sono per di più afghani, iraniani ed iracheni.
I soccorritori hanno, infatti, per ora tratto in salvo 29 persone. Le operazioni di soccorso si stanno rivelando, però, alquanto complicate per le avverse condizioni atmosferiche. Ci sono forti venti e, sarebbero, forse, proprio loro la causa del naufragio.
Il teatro della tragedia
Anche se, come spesso succede in questi casi, si tratta di una imbarcazione di fortuna colma di persone che, in questo caso, non indossavano neanche il giubbotto di salvataggio.
La traversata, di poche miglia nautiche, tra le coste turche e le isole greche è definita una delle più pericolose ed è costata spesso la vita a chi, in fuga da guerra e miserie, tenta di raggiungere l’Europa.
I soccorsi, intanto, stanno setacciando il mare tra Rodi e Creta alla ricerca disperata dei dispersi. L’imbarcazione ha avuto problemi durante la notte ed i dispersi, oramai, sono da parecchie ore nelle acque agitate del Mar Egeo e, come hanno riportato le testimonianze dei sopravvissuti, molti di loro non indossano neanche il giubbotto di salvataggio.
Erano salpati dalla città turca di Antalya. Nell’ultimo anno sono aumentati gli sbarchi in Grecia provenienti proprio da quelle coste. Per questa ragione Atene accusa la Turchia di aver lasciato correre, consentendo le attività illecite dei trafficanti e venendo meno ad un accordo del Marzo 2016.
L’accordo che prevedeva iniziative e controlli da parte di Ankara per limitare l’immigrazione dal proprio territorio in cambio di aiuti finanziari da parte dell’Unione europea. Ovviamente la Turchia nega ogni responsabilità.
Ciò che resta un dato inoppugnabile è il numero dei morti che, nel solo 2022, conta ben 64 persone annegate nel Mediterraneo orientale. Numeri riportati dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni che fa sapere che nel 2021 complessivamente i morti erano stati 111.
L’ultimo naufragio avvenuto nel Mar Egeo è di metà Giugno ed in quella circostanza a morire furono otto persone.
Migranti, ancora un naufragio stavolta a Tunisi
Intanto mentre proprio si annuncia questa tragedia in queste ore una altra simile è avvenuta stavolta nel Mediterraneo centrale.
Al largo delle coste tunisine una imbarcazione è affondata. Non è ancora chiaro il numero dei migranti a bordo ma le autorità hanno soccorso 20 persone mentre non c’è stato più nulla da fare per 3 donne e 3 bambini. Si cercano anche in questa circostanza eventuali dispersi.