Ancora una tragedia al largo delle coste libiche. La nave Aquarius di Medici senza frontiere ha recuperato 22 cadaveri dopo aver soccorso due imbarcazioni in difficoltà e salvato dal mare 209 migranti, 177 uomini e 32 donne, tra cui 2 donne incinte e 50 bambini, di cui 45 non accompagnati. I migranti sarebbero stati schiacciate nella ressa per la conquista di un posto nel natante dove erano stati stipati. Tra le vittime, 21 sono donne. La nave di Medici senza frontiere è arrivata nel porto di Trapani e sul molo sono sbarcate ventidue bare.
La procura di Trapani ha aperto un fascicolo sulla tragedia. Il sostituto procuratore Andrea Tarondo era presente stamane all’arrivo della nave.
Oltre ai 22 cadaveri recuperati al largo delle coste libiche, ieri la nave militare irlandese “James Joys” ha recuperato 17 corpi di cui anche un minore. Raggiunto il barcone, l’equipaggio ha tratto in salvo 452. migranti.“Quello che è chiaro è che questa perdita di vite non era necessaria ed è il risultato di una risposta globale insufficiente e inadeguata a questa crisi”, ha detto Jens Pagotto, capo missione di Msf per le operazioni di ricerca e soccorso. “Le politiche attuali, che puntano a tenere le persone lontane, non stanno funzionando. Quante altre vite dobbiamo perdere in mare prima che le persone che necessitano di assistenza e protezione abbiano un’alternativa più sicura?”, ha detto ancora Jens Pagotto.
“Nelle ultime settimane, per evitare tragedie in mare, ci siamo trovati ad effettuare salvataggi in zone sempre più vicine alle acque libiche” ha spiegato Kim Clausen, coordinatore delle operazioni di Msf sulla Bourbon Argos, la nave di Medici senza Frontiere arrivata a Pozzallo con 628 migranti soccorsi ieri nel Canale di Sicilia.