Tra i migranti soccorsi dalla nave Humanity1 si starebbe diffondendo un virus simile all’influenza, che provoca febbre alta e situazioni di malessere.
Per il momento, i test anti-covid effettuati hanno dato esito negativo. Intanto questa mattina è previsto il trasferimento di 190 persone dall’hotspot di Lampedusa, dove si trovano oltre 1000 persone, a fronte dei 300 che il centro di prima accoglienza potrebbe ospitare.
Sono in mare da oltre 10 giorni gli oltre 1.000 migranti tratti in salvo dalle navi umanitarie delle organizzazioni non governative che operano nelle acque del Mediterraneo. Sulla Ocean Viking ci sono 234 persone che attendono di sbarcare. Stessa situazione a bordo della Humanity1, su cui si sta registrando anche un aggravamento delle condizioni di salute dei naufraghi.
Stando a quanto riferito dagli operatori infatti, a bordo della nave di soccorso si starebbe diffondendo un’infezione simile all’influenza, che provoca febbre alta e situazioni di malessere. I test anti covid hanno dato per ora tutti esito negativo. Tra i naufraghi ci sono anche 100 minori non accompagnati, il più piccolo dei quali ha appena 7 mesi. Tanti sono anche i naufraghi che hanno perso la vita durante la traversata, come riferito dai loro compagni di viaggio. Al momento nessuna autorità ha risposto all’appello delle navi umanitarie.
“È inaccettabile e contrario al diritto internazionale lasciare i sopravvissuti bloccati in mare per oltre una settimana e prolungare le loro sofferenze”
ha detto Mirka Schäfer, Advocacy Officer di SOS Humanity.
Intanto non migliora la situazione all’hotspot di Lampedusa, nel quale si trovano al momento oltre 1.000 persone, nonostante la capienza del centro di prima accoglienza preveda la possibilità di ospitarne poco più di 300.
Nelle prossime ore è previsto lo spostamento di circa 200 persone, che dovrebbero lasciare l’isola a bordo del traghetto di linea diretto a Porto Empedocle. La notte scorsa sono proseguiti gli sbarchi sull’isola, dove sono arrivate 11 persone, che si trovavano a bordo di una piccola imbarcazione rintracciata dai Carabinieri a circa 1,5 miglia dalle coste di Lampedusa.
Tra loro ci sono una donna e un bambino. Questi ultimi si aggiungono agli altri 33e che nella giornata di martedì 1° Novembre hanno toccato le coste dell’isola delle Pelagie.
Dopo i primi controlli sanitari, effettuati nell’hotspot, è stato quindi disposto il trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola, dove si trovano al momento 1.290, a fronte di una capienza di 350 posti.
La Prefettura, d’intesa con il Viminale, lavora ai trasferimenti per alleggerire la pressione sul centro. Tra stamani e stasera in 190 dovrebbero lasciare l’isola a bordo del traghetto di linea diretto a Porto Empedocle.
Nelle scorse ore si è registrata l’ennesima tragedia in mare. La Guardia costiera greca ha ricevuto la chiamata di emergenza da parte di un gruppo di migranti che viaggiava su una piccola imbarcazione, in balia dei forti venti. La barca a vela si è rovesciata mentre attraversava il tratto di mare tra l’isola di Evia e quella di Andros.
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