Il governo Meloni punta a nuove norme che regolino il meccanismo il trasferimento dei migranti in Unione Europea. I dettagli.
Un nuovo meccanismo di trasferimento e redistribuzione dei migranti e un Piano Marshall per l’Africa: queste sono le richieste elaborate dal governo Meloni in merito alla questione degli arrivi sulle coste italiane. Si tonerà a mettere mano sui decreti sicurezza, firmati da Matteo Salvini quattro anni fa.
Un nuovo meccanismo di redistribuzione dei migranti che sia standard e condiviso da tutti i paesi dell’Unione Europea. Questo è ciò che chiede il governo Meloni in merito alla spinosa questione dei migranti.
Il tema diventa sempre più scottante, anche in base ai continui arrivi sulle coste italiane, nonché agli scontri diplomatici che intercorrono tra i paesi membri in merito alle metodologie di trasferimento dei migranti in posti sicuri.
Un esempio recente è stata la diatriba, che è nata tra Francia e Italia, in merito alla nave Ocean Viking. Per questo si chiedono norme che lascino poco spazio alla volontà dei singoli paesi che compongono l’Unione, nonché una sorta di Piano Marshall concepito per l’Africa.
In tale ottica, il governo ha intenzione di riprendere in mano e rivedere i decreti firmati da Salvini, nel 2018, quando era Ministro dell’Interno al fine di costringere gli Stati dell’Unione Europea ad assumersi maggiori responsabilità nel processo di riallocazione dei migranti.
Si intende, dunque, forzare gli stati dell’UE a occuparsi della redistribuzione dei migranti, qualora diano la bandiera alle navi che fanno capo alle organizzazioni umanitarie. Una proposta sostenuta non solo dall’Italia, ma anche condivisa da Grecia, Cipro e Malta.
In sostanza, l’idea di base è quella di impostare delle maximulte e sequestri per chi prova ad entrare illegalmente nelle acque italiane, anche se tali misure sono state spesso contrastate dall’intervento di Sergio Mattarella che ha sottolineato, a più riprese, l’importanza e il dovere di salvare queste vite umane in fuga dai loro paesi.
Per quel che concerne il Piano Marshall per l’Africa, Antonio Tajani, ministro degli Esteri ha proposto accordi con Tunisia, Marocco, Niger, Libia e altri paesi del Sahel, al fine di raggiungere delle intese e mettere un ferno al fenomeno migratorio e permettere, dunque, la gestione dei flussi dai paesi di partenza, con la realizzazione di hotspot direttamente in Africa.
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