Un’attesa infinita per i migranti per poter trovare un porto sicuro. E, dopo oltre una settimana, la nave umanitaria Geo Barents finalmente potrà sbarcare nel porto di Taranto.
Quasi 300 le persone a bordo che, da troppo tempo, attendevano di arrivare sulla terra ferma alla ricerca di nuove opportunità di vita.
La voglia di scappare dalla propria terra d’origine alla ricerca di un futuro migliore, oltre che di una stabilità di vita e di un lavoro. Queste e tante altre sono le motivazioni che spingono i migranti a partire, anche a costo della loro stessa vita, con il pericolo che forse non riusciranno mai ad arrivare a quel porto tanto agognato.
I costi eccessivi, lo sfruttamento e, molto spesso, anche le violenze. Ma, alla fine, quando sembra che saliti su quella imbarcazione, qualcosa sta veramente per cambiare, resta l’intoppo che quella terra ferma non si sa quando la si vedrà. Fino a quando, nel caso del mar Mediterraneo, sono le navi umanitarie a dar loro una mano.
E una di queste è la Geo Barents, nave di “Medici senza Frontiere” che, nel Mediterraneo, ha salvato ben 293 vite. Il problema, però, è sempre lo stesso: dove sbarcare? Dove dare la possibilità a queste persone di esser accolte e, prima di tutto, curate? Sono davvero pochi gli Stati Europei pronti ad aprire i loro porti e, uno di questi è proprio l’Italia.
Questi migranti erano in mare da quasi 7 giorni. Fra di loro ci sono anche 150 minori, la maggior parte di loro non accompagnati. Dopo giorni e giorni in mare, finalmente hanno avuto l’ok per poter attraccare e sbarcare nel porto di Taranto. Un annuncio dato, non solo alle persone a bordo che lo attendevano con speranza da tempo, ma anche a tutti coloro che, da ogni parte del mondo, stavano seguendo le sorti della nave, attraverso i social.
Giorni fa, la nave di Medici senza Frontiere aveva lanciato un appello sia a Malta che all’Italia. Ma, dall’isola non si sono avute notizie né tantomeno risposte in merito. Alla fine, è stato il nostro Paese a rispondere all’accorato appello di queste persone e ad assegnare loro il porto di Taranto.
La nave, ora, è in viaggio ed arriverà in territorio italiano, ed attraccherà a Taranto, domani, sabato 22 ottobre. I migranti presenti a bordo sono di diverse nazionalità, ma ciò che maggiormente preoccupa è la presenza di 150 minori a bordo, dei quali 130 non sono accompagnati.
Tutti coloro che sono a bordo sono stati aiutati e soccorsi dalla nave umanitaria in ben 5 operazioni di salvataggio, a partire dallo scorso 12 ottobre quando le prime persone sono state tratte in salvo da un barchino che si trovava in difficoltà nelle acque antistanti il mare libico. Il giorno successivo, alle 10 persone salvate in precedenza, se ne sono aggiunte altre 122, che si trovavano su di un gommone che stava per collassare in mare.
Poi, nei successivi salvataggi, sempre nel Mediterraneo, sono state tratte in salvo le restanti persone, ed ora sono in 293 a sbarcare domani a Taranto.
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