Questa volta a salvare dei migranti è stata una nave italiana. E lo ha fatto nel Mar Ionio, anche se la sua missione era tutt’altra. La nave si stata dirigendo verso l’Antartide.
92 sono state le persone salvate. La nave era partita da Trieste. Ora i migranti sono salpati in Grecia e messi in salvo.
Migranti salvati da nave scientifica
Era una nave in mare per attività di carattere scientifico, quindi il suo lavoro non era quello di salvare vite umane. Ma, nonostante tutto, si è trovata davanti un nutrito gruppo di migranti, durante il suo percorso, e non ha potuto “far finta” di non vederli.
Si tratta della nave “Laura Bassi”, partita da Trieste una settimana fa per attività scientifica e per dare supporto logistico alle esplorazioni italiane in Antartide. Ma ha soccorso, nel Mar Ionio ben 92 migranti, portandoli in salvo e non lasciandoli in mare aperto in balia delle onde.
20 donne, 23 bambini e 49 uomini. A dare notizia di questo salvataggio è stato un quotidiano sloveno il quale ha, anche, precisato che la nave, partita da Trieste, era in viaggio e faceva rotta verso la Nuova Zelanda e, poi, da lì in Antartide per una missione scientifica. I naufraghi salvati, poi, sono stati fatti sbarcare a Kalamata, in Grecia.
Il salvataggio, come descritto anche dal sito di informazioni portuali greco “Voicels.gr”, ha salvato i migranti e provveduto alle sue operazioni di soccorso a largo di Pylos. I 92 migranti provenivano, per la maggior parte dall’Afghanistan e si trovavano su di una barca a vela di soli 15 metri ed erano stipati in ogni ordine di spazio.
Il mare era agitato ed il peso eccessivo della barca stessa stava rischiando di farla colare a picco portando con sé la morte per tante vite umane. Le condizioni del mare e del tempo molto proibitive, hanno reso difficile anche le operazioni di salvataggio che, per questo motivo, sono state più difficoltose. Ci sono volute, infatti 4 ore per portare sulla nave scientifica tutti i migranti.
Sono stati portati in Grecia
La nave rompighiaccio ha individuato questa barca a vela in mare in difficoltà e non ha esitato a soccorrerla. Sono stati messi in salvo prima i bambini e le donne e, poi, successivamente gli uomini. Una volta arrivati sulla nave che li ha salvati, i migranti sono stati rifocillati ed erano tutti in buone condizioni di salute.
Sono stati dati loro, oltre a del cibo, anche coperte, asciugamani e ciò che occorreva per le loro prime necessità. Prima di arrivare a Kalamata, in Grecia e, lì, farli sbarcare.
Sono ospitati negli hotspot in attesa di una loro successiva ricollocazione. Un salvataggio che, come descrive il quotidiano sloveno di Trieste “Primorski dnevnik” ha effettuato non appena si è vista la barca a vela palesare davanti in notevoli difficoltà e che poteva calare a picco, dato il suo eccessivo peso e l’esiguo spazio, da un momento all’altro.
Sono stati, poi, portati in salvo e sbarcati al porto di Kalamata in Grecia. Qui sono stati portati negli hotspot ed, ora, attendono una nuova collocazione.