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Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha emanato una circolare rivolta a prefetti, presidenti delle Commissioni per il diritto d’asilo e delle sezioni territoriali per il riconoscimento della protezione umanitaria, in cui chiede maggiori controlli sulla concessione dei permessi, prevedendo minori casi per il riconoscimento della protezione internazionale. ”Ho personalmente richiesto velocità e attenzione nel dare accoglienza a chi scappa veramente dalla guerra ma anche nel bloccare tutti coloro che non ne hanno diritto”, scrive il ministro Salvini in un tweet proprio per chiarire il provvedimento che ha inviato ai prefetti.
Ricordiamo che si tratta della protezione umanitaria, che non è un vero e proprio diritto d’asilo, ma una concessione che dura due anni (rinnovabili) e viene data in condizioni di difficoltà umanitaria accertata.
La circolare sulle protezioni umanitarie
“Donne incinte, bambini e rifugiati restano in Italia. Si vergognino i disinformati che dicono e scrivono il contrario” dice il vicepremier Salvini a proposito del contenuto della circolare sulle protezioni umanitarie.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/mondo/2017/07/04/che-differenza-c-e-tra-immigrati-e-rifugiati-politici-e-tra-migranti-economici-e-profughi/89189/” testo=”Che differenza c’è tra immigrati e rifugiati politici? E tra migranti economici e profughi?”]
Basta accoglienza, sì ai rimpatri
Da una nota del Viminale, poi, si chiarisce che Salvini ha spostato 42 milioni dall’accoglienza dei migranti ai rimpatri volontari. Il ministro dell’Interno ha precisato che sono stati analizzati tutti i progetti di “integrazione ed accoglienza” in corso, finanziati sia dall’Italia sia dalla Ue. “Quello che fino a poco fa era un business che faceva arricchire pochi sulle spalle di molti, diventa un investimento in sicurezza e in rimpatri – ha precisato – La voce è sempre quella, immigrazione, ma c’è modo e modo di usare i fondi che stanno sotto quella voce”.