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Mike Bongiorno avrà l’omaggio che merita: è ancora Repubblica, all’indomani dello sfogo della moglie Daniela Zuccoli, a raccogliere la rassicurazione della Rai. In particolare, è il direttore di Rai1 Giancarlo Leone ad anticipare che per il quinto anniversario della morte, l’8 settembre, il servizio pubblico preparerà uno speciale. Mediaset sembra invece molto più freddina: ci ripenserà? E la Zuccoli, sarà contenta della proposta del Comune di Milano di intitolare una strada al grande presentatore?
“La Rai non ha dimenticato Mike, due anni fa Fabio Fazio a Sanremo ha voluto dedicare parte di una serata all’inaugurazione della statua, c’era tutta la famiglia. Capisco che i suoi cari vorrebbero un’attenzione diversa, li rispetto, posso assicurare che per l’8 settembre, prepareremo una serata in onore di Mike“. Parola del direttore di Rai 1 Giancarlo Leone a Repubblica, mentre a Mediaset – stando a quanto riporta il quotidiano – la musica è ben diversa: i piani alti del Biscione ricordano l’offerta di uno studio a Cologno Monzese per la camera ardente (la famiglia scelse altrimenti) e che a Mike è stato intitolato un premio di Io canto nel 2010 e nel 2011.
E se Fabio Fazio vorrebbe rendere omaggio a Mike “riproponendo Rischiatutto“, Pippo Baudo ne approfitta per far polemica: “In Francia tengono vivo il ricordo di Becaud, Trenet, a Edith Piaf hanno intitolato un teatro, così vanno trattati gli artisti. Sarebbe doveroso che il Comune di Milano gli dedicasse una strada, la tv dovrebbe dedicargli anche più di una serata: ma ti ammazzano da vivo, figuriamoci dopo“. Ma pare che la giunta Pisapia si stia già muovendo in tal senso…
Aggiornamento di Fulvia Leopardi del 29 luglio 2014
Mike Bongiorno, la moglie Daniela Zuccoli: ‘Nel cuore di tutti, ma Rai e Mediaset l’hanno tradito’
Mike Bongiorno amato da tutti, ma dimenticato. E’ lo sfogo della moglie Daniela Zuccoli sulle pagine odierne di Repubblica: ‘Mike nel cuore di tutti, ma Rai e Mediaset l’hanno tradito‘. Una verità per la moglie del rimpianto conduttore televisivo che risuona come un’accusa non del tutto gradita negli uffici del Servizio pubblico e a Cologno Monzese. Però, è la prima che tiene a precisarlo: ‘Non creiamo l’equivoco: Mike non è stato dimenticato (…) ma per il quinto anniversario della morte vorrei che fosse ricordato come merita, anche dalla tv‘, mentre sostiene che ‘mi spinge a parlare solo il dispiacere‘. Morto nel 2009 a Montecarlo, il prossimo 8 settembre saranno cinque anni dalla scomparsa del conduttore.
Voglia di riaccendere quelle luci su Mike, che lo stesso difficilmente avrebbe amato, non troppo cerimoniere di se stesso né sacerdote della sua immagine; e questo peso la moglie sembra sentirlo facendo autocritica:
‘Non so se a lui farebbe piacere questa mia presa di posizione‘, però l’appello è chiaro: da morto, Mike Bongiorno è assente dal ricordo delle tv per cui ha lavorato per anni; in primis Rai e Mediaset, dice Daniela Zuccoli, avrebbero dovuto dedicargli più spazio e pensare alla sua “memoria”:
‘Né Rai né Mediaset hanno fatto un gesto per ricordarlo. Per non parlare della sua città, Milano‘. Poi ha aggiunto: ‘Stupita‘, più di altro, ‘perché Mike è ancora nel cuore della gente‘; ‘Mike non è solo il presentatore dei quiz, ha fatto per 60 anni la televisione, attraversando la storia del Paese, entrando nelle case per tre generazioni (…) Un amico mi ha detto: ‘La Rai a Viale Mazzini dovrebbe avere la statua di Mike invece di quella del cavallo”.
Vuole essere inizialmente pacifica ma Daniela Zuccoli cerca le ragioni che hanno portato al presunto esilio post portem di Mike Bongiorno. La Rai di viale Mazzini e Mediaset con Silvio Berlusconi in primis forse troppo lontani dal noto conduttore sin da prima che morisse, e anche dopo, a quanto pare:
‘Come mai la Rai, la prima azienda culturale pubblica non ha memoria e ignora le proprie radici? Perché non gli ha mai dedicato un documentario, una fiction, un premio o una serata?‘. La colpa più probabile, per Daniela Zuccoli, consiste nel ‘reato’ mediatico del grande Mike di Allegria; rubare ai ricchi per dare ai poveri quando, dopo anni di Servizio pubblico il popolare personaggio tv contribuì a gettare le basi della tv commerciale con Silvio Berlusconi:
‘Dai vertici delle aziende che tanto hanno avuto da mio marito, niente. Invece Sky, che meno gli deve rispetto alle altre due, è stata più generosa e più attenta alla memoria‘. Più di Mediaset a quanto pare con cui però Mike Bongiorno, a detta della moglie, fu più che corretto fino alla fine dei suoi giorni:
‘A 85 anni aveva da due mesi il contratto di Sky sulla scrivania e non lo firmava perché Silvio (Berlusconi ndr) era il suo amico, sa, i sani principi, la correttezza…forse la riconoscenza non fa parte del Dna di Berlusconi‘.
L’ultimo appello della moglie: ‘Rispetto per la sua storia‘.