Tifosi milanisti, toccate pure ferro: lo 0-3 di Genova contro il Genoa potrebbe essere soltanto l’inizio di una lunga discesa verso gli inferi della bassa classifica. Perché? Perché, alla quarta giornata, pure l’Inter superò la Juventus a San Siro per 2-1 e, da allora, in cinque partite ha totalizzato appena 4 punti. A dire il vero, i nerazzurri subito dopo la vittoria in rimonta contro i campioni d’Italia, vinsero pure la settimana successiva a Empoli. Il Milan, invece, è caduto rovinosamente a Marassi.
E allora? E allora, qualcuno ipotizza una sorta di maledizione Juve. Chi la batte, poi soffre le pene dell’inferno. E va bene che un Diavolo ci dovrebbe essere abituato… Il Milan, ricordiamolo ancora una volta, sabato scorso ha battuto la squadra dell’ex Allegri per 1-0, non senza polemiche per la rete prima convalidata e poi annullata a Miralem Pjanic. Tre punti che hanno portato i rossoneri di Vincenzo Montella al secondo posto in classifica, ad appena due punti dalla capolista bianconera.
Se ieri, contro Juric, Bacca e compagni avessero fatto bottino pieno, avrebbero respirato addirittura l’aria del primato. Almeno per qualche ora. Invece, dopo 11′ è arrivato già il gol di Ninkovic. Poi, pur restando in partita e sfiorando anche il pari, nel secondo tempo il cartellino rosso di Paletta ha peggiorato le cose per gli ospiti. Che, nel finale, sono crollati con l’autorete dell’ex Kucka e il gol di Pavoletti. Insomma, una notte da dimenticare.
L’Inter, dopo il successo contro Higuain e soci, vinse 2-0 a Empoli, per poi fare 1-1 in casa con il Bologna e infilare un filotto di tre sconfitte consecutive con Roma, Cagliari e Atalanta. Da squadra potenzialmente in lotta per il titolo, quella nerazzurra si ritrova ora non lontano dalla zona retrocessione. E Frank De Boer rischia di saltare a breve. Lasciando da parte la ‘maledizione’, potrebbe esserci un fatto tecnico alla base dei crolli post vittoria contro i penta campioni d’Italia.
La cosiddetta sbornia. Battere la Juve, in questi anni, è quasi impossibile. Quando ci si riesce, si vola. Probabilmente troppo. E i risultati sono che, proprio come dopo una grande bevuta, viene il mal di testa, ci si sente confusi. Si cade, anche. In qualche caso, rovinosamente. Ed è difficile concepire di aver battuto tre giorni prima la grande e Vecchia Signora per poi inciampare male contro il Genoa. Oppure di aver rimontato gli eterni rivali, per poi lasciarci le penne in casa con il Cagliari. Inter e Milan sono accomunate in questo: l’illustre scalpo e poi le frecce avvelenate da chi fa della guerriglia la sua arma. Se volete chiamarla ‘maledizione’, fate pure: in fondo Halloween è dietro l’angolo, le streghe (non sono ‘vecchie’, in fondo?) tornano di moda.
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