Come avevamo previsto stamattina, Carlo Ancelotti è stato esonerato dal Bayern Monaco. Abbandonato dai senatori e anche dai dirigenti, il tecnico italiano è ora libero. Karl-Heinz Rummenigge ha parlato di decisione necessaria, probabilmente non solo per i risultati, ma anche per il muro contro muro tra lo spogliatoio e Carletto. Autore, secondo Robben e Ribery, di aver operato scelte discutibili sulla formazione schierata a Parigi.
Vincenzo Montella si gioca la panchina al Milan. Non tanto questa sera in Europa League contro il Rijeka a San Siro, quanto nelle prossime partite di campionato. Domenica 1° ottobre alle 18 arriva a San Siro la Roma, dopo di che arriva la pausa della Nazionale e potrebbe essere quello il momento per cambiare che poi, il 15 ottobre, c’è il derby con l’Inter. E sarebbe suggestivo viverlo con Carlo Ancelotti sulla panchina del Diavolo, visto che l’italiano è stato scaricato dal Bayern Monaco dopo la sconfitta in Champions League contro il Paris Saint Germain per 3-0 e i balbettii in Bundesliga.
Partiamo proprio da Carletto, che ha vissuto in Baviera uno dei peggiori momenti della sua carriera. L’amministratore delegato del Bayern, Karl-Heinz Rummenigge, è stato piuttosto chiaro il giorno dopo la debacle contro il Psg: “Questo non è il vero Bayern”. E parliamo dell’uomo che fin qui aveva sempre difeso il tecnico nostrano. Non solo. L’olandese Robben, escluso a Parigi, si era trincerato dietro un “No comment” che sapeva tanto di spogliatoio in guerra con Ancelotti. Le scelte di formazioni facevano discutere: Robben è entrato soltanto al 70′, Ribery neanche ha giocato. Con il primo ad aggiungere: “Meglio non commentare le scelte, ogni parola detta in più sarebbe di troppo”.
Chiaro che i calciatori devono in un certo senso starci. Ma la dirigenza può dire e fare. E l’insofferenza verso Carletto era ormai visibile a tutti i livelli. “Dobbiamo analizzare bene questa sconfitta per capire cosa non ha funzionato e trarne le conseguenze“ aveva detto in mattinata Rummenigge, prima della riunione decisiva perché cadesse la testa di Ancelotti. La frattura con Robben e Ribery si aggiungeva alle frizioni con Muller e Lewandowski. Vale a dire con i senatori della squadra.
Su Montella, si sa già tutto. I dirigenti non hanno digerito lo stop di Genova con la Sampdoria. Nonostante una squadra tutta nuova, da conoscere, e appena sei giornate di campionato, il tecnico campano è già sulla graticola. Lo stop contro la Roma di Di Francesco potrebbe farlo cadere sulla torre. Con Ancelotti libero, già sui social si sono lanciati proclami da parte dei tifosi rossoneri che chiedono all’allenatore italiano di tornare a casa.
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