[didascalia fornitore=”ansa”]I carabinieri accanto al corpo, ricoperto da un telo, di Assane Diallo, senegalese di 54 anni, sposato e con una figlia di 11, trovato ucciso in via delle Querce a Corsico, nel Milanese, 17 giugno 2018. L’uomo e’ stato raggiunto da sei proiettili alla testa e da altri quattro al petto.[/didascalia]
Ha confessato l’omicidio del senegalese Assan Diallo che è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco a Corsico, durante la notte di sabato 16 giugno intorno alle 23.30, vittima di un vero e proprio agguato in via delle Querce: è Fabrizio Butà, 47 anni, di origini calabresi. All’origine del gesto ci sarebbero state le ‘molestie’ da parte della vittima alla sua fidanzata (le chiedeva degli spiccioli). Sarebbe quindi escluso il movente razzista, così come suggerito in un primo momento dalla moglie del nordafricano. Il brutale ‘regolamento di conti’ sarebbe avvenuto dopo che i due si erano dati appuntamento in un giardinetto della cittadina milanese.
Almeno dieci colpi sparati da Fabrizio Butà, alcuni dei quali in faccia
Assane Diallo, di 54 anni, sposato e con una figlia di 11, secondo le prime ricostruzioni è stato raggiunto da sei proiettili alla testa e da altri quatto al petto durante l’agguato organizzato nella via delle Querce, quartiere Lavagna, a Corsico, nell’hinterland milanese.
Fin dal primo momento gli inquirenti erano convinti che l’episodio aveva tutti i tratti dell’agguato, con il 54enne raggiunto dai colpi senza avere il tempo di reagire e scappare. Non sembrava essere un delitto legato ai motivi razziali o a questioni di pusher, dato che Diallo, pur disoccupato, era spesso chiamato per fare l’addetto alla security di locali e supermercati
Dopo alcune ore dai fatti, sarebbe stata smentita la versione della moglie del senegalese, Olivia Evora, che aveva parlato di un omicidio a sfondo razziale; il giorno prima Diallo avrebbe discusso con un uomo che lo avrebbe insultato e poi seguito.
Ma per l’omicidio del senegalese la svolta è arrivata nella serata di domenica, quando Fabrizio Butà, 47enne calabrese pregiudicato per omicidio (ha già scontato 16 anni di carcere per un altro ‘regolamento di conti’ andato a finire male, dato che aveva sparato a una persona sbagliata), si è recato alla caserma dei carabinieri della compagnia di Corsico e ha confessato tutto, accompagnato dalla fidanzata, arrestata anche lei con l’accusa di favoreggiamento (aveva nascosto l’arma usata nel delitto) e possesso di stupefacenti.
Butà ha raccontato di aver sparato al senegalese per vendicarsi del fatto che l’uomo avrebbe chiesto più volte qualche moneta alla moglie che andava a fare la spesa.