È aperta dal 9 di questa mattina la camera ardente di Carlo Smuraglia, presidente dell’Anpi ed ex partigiano morto il 30 maggio.
L’uomo aveva 98 anni. Alle 16 di questo pomeriggio avrà luogo la cerimonia di commiato.
La morte del partigiano
Il feretro di Smuraglia si trova nella Sala Alessi a Palazzo Marino, ciò la sede del Comune di Milano, la città dove martedì mattina è scomparso alla veneranda età di quasi 99 anni.
L’ex combattente era nato nel lontano 1923 ad Ancona e avrebbe compiuto 99 anni ad agosto. Fino al 2017 è stato avvocato ma anche presidente nazionale dell’Associazione partigiani, l’Anpi.
Anche dopo aver terminato la carica, l’ex partigiano era diventato presidente onorario fino alla sua morte.
All’epoca delle sue attività di partigiano, il gruppo di combattimento operativo era il ‘Cremona‘, nella regione delle Marche, sotto il comando dell’ottava armata britannica, con cui risalì fino a Venezia durante la guerra di Liberazione.
Si spegne sicuramente un pezzo di storia del nostro Paese e a darne l’annuncio è la segreteria nazionale dell’Anpi, i cui membri lo ricordano con grande amore, ricordando come la sua partecipazione alla Resistenza sia stata appassionata e ricca di impegno per attuare a pieno i diritti e i principi di democrazia su cui si basa la Costituzione.
Tramite un post sui social, l’Associazione ha dedicato un bellissimo post all’ex partigiano ricordandolo come uomo sapiente, umano, ricco di valori, stringendosi al dolore della sua famiglia, ovvero la moglie Enrica, i figli e nipoti.
Si unisce al dolore di parenti e conoscenti anche l’intera città di Milano, compresi il sindaco Beppe Sala che ha espresso il suo cordoglio e il presidente del Consiglio comunale, Lamberto Bertolè che ha presenziato all’apertura della Camera ardente, dalle 10 di stamani. Rimarrà aperta fino alle 14.30, mentre il funerale per dare l’ultimo saluto a Smuraglia si terrà alle 16 del 3 Giugno, presso la Casa della Memoria di Milano ed è prevista anche la cerimonia di commiato con il sindaco Sala.
Molti hanno espresso le loro parole in merito al presidente emerito dell’Anpi, fra cui Liliana Segre che lo ha definito un maestro di libertà, Enrico Letta che lo ricorda come un grande esempio di italiano, Giuseppe Conte che lo ricorda come un partigiano che dovrebbe essere d’esempio per tutti.
Il primo messaggio pervenuto oggi è quello di una donna, Maria Grazia, la quale ha deposto una rosa rossa vicino la bara, accompagnata dalla frase ‘Rimarrai sempre un bel fior di partigiano, il tuo profumo sarà ovunque sarai‘.
La carriera
Il ruolo più simbolico dell’uomo era ovviamente quello di partigiano ma la sua carriera è stata molto lunga e ricca di diversi incarichi, che lo hanno portato ad essere molto conosciuto anche fra le personalità politiche.
Smuraglia era stato docente nelle università di Milano e Pavia, inoltre nella sua carriera di avvocato difese molti studenti del Parini per il caso del giornale scolastico ‘La Zanzara’ negli anni Sessanta.
Fu anche parte civile nel processo per la morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli nel 1969 e ricoprì lo stesso ruolo anche nel caso della diossina di Seveso degli anni Settanta.
La sua brillante carriera continua con l’elezione a Consigliere regionale della Lombardia per il Pci, carica che ricopre dalla creazione delle regioni italiane fino al 1985.
Dalla fine degli anni Ottanta fino al 1990 fu membro del Csm e fino al 2001, senatore per il Pds-Ds.
Dal 2011 al 2017 è stato eletto presidente dell’Anpi, l’associazione dei partigiani più importante d’Italia, fondata e costituita proprio da coloro che come Smuraglia, avevano partecipato alla resistenza italiana contro l’occupazione nazifascista durante la Seconda Guerra Mondiale.
Fondata nel 1945, l’Anpi svolge un ruolo molto importante e interessante, ossia valorizzare l’operato dei partigiani tramite testimonianze, ma fa sentire la sua voce anche per sostenere ideali come la libertà e la democrazia, nonché la difesa dal vilipendio.
Dopo essere stato presidente per diversi anni, è stato nominato onorario nel 2017 per il grande lavoro svolto, ma anche in seguito è stato particolarmente attivo in politica e non, ad esempio, è intervenuto recentemente in merito alla fornitura di armi all’Ucraina, affermando che andava regolarizzata per aiutare ma senza determinare l’entrata in guerra dell’Italia.