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Hanno donato 8 ore di ferie al collega malato di leucemia, e gli hanno permesso di non andare in aspettativa (che significava perdere lo stipendio). L’iniziativa è stata sottoscritta da poco più di un centinaio di lavoratori della Mattei Group di Vimodrone (Milano) che con il loro gesto di solidarietà hanno permesso al 53enne Emilio Lentini, di Cologno Monzese, di rimanere in servizio remunerato, dato che, a causa della malattia protratta nel tempo, aveva finito i giorni retribuiti.
Emilio ha ricevuto la diagnosi di leucemia nel 2016, i medici gli avevano dato poche ore di vita. In famiglia la notizia ha dapprima scosso tutti, come è comprensibile, poi si è cercato di capire in che modo si poteva essere utili. Ed ecco che il figlio decide di donargli il midollo osseo.
L’uomo si è sottoposto all’intervento per sconfiggere la leucemia con il midollo osseo donato dal figlio, e prosegue le cure per rimettersi in forza e tornare, in un giorno futuro, ma a breve, a lavoro.
Ovviamente, in tutto il periodo che ha trascorso senza timbrare il cartellino ha sfruttato i giorni di permesso maturati fino a quel momento, i giorni di malattia e i giorni di ferie che gli spettavano, ma dal momento che ha consumato tutti i giorni retribuiti disponibili, era giunto alla conclusione di dover firmare una richiesta di aspettativa senza stipendio.
Ma la generosità dei suoi colleghi di lavoro è stata puntuale, insieme, circa 110 persone, hanno donato quasi 1000 ore di ferie al collega malato di leucemia, otto ore ciascuno.
“Stavo già preparando le pratiche per l’aspettativa quando mi è arrivata questa bellissima notizia. Non so come ringraziare i miei colleghi, mi hanno davvero commosso. Grazie a loro posso mantenere lo stipendio anche per i prossimi mesi”, ha raccontato il 53enne alla Gazzetta della Martesana.
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“Quando abbiamo saputo che di lì a poco sarebbe rimasto senza stipendio, abbiamo cercato subito di capire se potevamo fare qualcosa – ha detto un collega di Lentini – All’inizio sembrava che non fosse possibile perché è un opzione contemplata solo per i familiari, ma tramite l’azienda siamo riusciti a farlo. Emilio è sempre stato uno di noi, ha combattuto tante battaglie e non potevamo non stargli vicino. L’unica cosa che conta è che si rimetta in salute”, è la speranza di tutti.
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