È stato arrestato Norberto Confalonieri, primario di Ortopedia e Traumatologia all’ospedale Gaetano Pini di Milano: le accuse sono corruzione e turbativa d’asta, a cui si aggiungono anche quelle di lesioni. Nel ricostruire la fitta rete di corruzione tra il medico e società fornitrici di protesi ortopediche, i pm Giulia Perrotti, Maria Letizia Mannella ed Eugenio Fusco hanno contestato a Confalonieri, già agli arresti domiciliari, di aver provocato delle lesioni gravi ad alcuni pazienti. In particolare, in un’intercettazione, il medico racconta di aver rotto un femore a un’anziana paziente di 78 anni per “allenarsi” su nuove tecniche: la stessa cosa sarebbe successa anche in un’altra occasione, vittima sempre una paziente di una certa età.
L’arresto è stato eseguito dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza nell’ambito dell’operazione ribattezzata ‘Special One‘ con cui gli investigatori hanno ricostruito “una ramificata e consolidata rete di relazioni corruttive con al centro Confalonieri“. Secondo i pm milanesi, fra il 2012 e il 2015 avrebbe “costantemente asservito la sua funzione agli interessi di società fornitrici di protesi ortopediche“, Johsson & Johnson Medical e B. Braun Milano. In cambio avrebbe ricevuto contratti di consulenza occulti e altre utilità materiali, estese anche ai suoi familiari.
Oltre al primario, altre cinque persone sono state colpite da misure cautelari: due dipendenti della Johnson & Johnson Medical e due della B. Braun Milano sono stati colpiti dalla misura interdittiva di divieto di esercitare la professione per 12 mesi, mentre il responsabile del Provveditorato Economato della Asst Nord Milano di Sesto San Giovanni ha subito una sospensione di 12 mesi dall’esercizio della sua funzione.
Al centro di tutto c’era Confaloni che, “in una situazione di conflitto d’interessi e in violazione dei propri doveri di ufficio“, favoriva le due società anche ai danni degli stessi pazienti.
In una delle intercettazioni, il medico raccontava come aveva rotto un femore a una paziente di 78 anni, operandola, scrivono i pm, in un ospedale pubblico per testare una tecnica nuova da usare in un intervento privato. “Eh l’ho rotto (…) gli ho fatto la via d’accesso bikini (…) per allenarmi (…). Oggi ho fatto una vecchietta per allenarmi no!”, diceva al suo interlocutore.
Le indagini stanno andando avanti perché non sarebbe un caso isolato. A dimostrarlo anche una telefonata del 12 aprile 2016, in cui Confalonieri raccontava di aver rotto il femore a un’altra paziente con un’operazione privata. “Poi ho deciso quella lì… che ho rotto il femore la ricovero al Cto (ossia al Pini, ospedale pubblico) e poi la opero (…) con la mutua”, raccontava.
L’ospedale milanese si è detto “del tutto estraneo agli addebiti mossi” al suo primario e ha offerto la massima collaborazione con le autorità. Per il medico è inoltre arrivata la richiesta di radiazione dall’ordine dei medici, inoltrata dal Codacons. “Siamo di fronte a un episodio gravissimo, un comportamento squallido e immorale che va contro i principi basilari della medicina”, fa sapere in una nota l’associazione che si costituirà parte offesa nel procedimento aperto a Milano, chiedendo un risarcimento a Confalonieri “per gli ingenti danni arrecati alla collettività”.