Milano: ha lasciato la figlia di 16 mesi per sei giorni da sola a casa per raggiungere il compagno: la madre: “Sapevo che poteva andare così”.
Diana si è spenta a soli 18 mesi. È stata abbandonata a casa, dalla madre, per sei giorni, durante i quali la donna, 36 anni, si è recata a Bergamo per raggiungere il suo compagno. Un gesto sconclusionato che ha portato alla morte della bambina, lasciata da sola nell’abitazione di Milano, dove viveva con la madre, su una brandina, con accanto un biberon e delle medicine. Ecco cosa è successo nell’abitazione della donna, sita a Ponte Lambro.
Milano, madre lascia figlia di 16 mesi da sola a casa per sei giorni: la piccola muore
Triste epilogo quello che è stato riservato a Diana, bimba di 16 mesi, lasciata a casa da sola per sei giorni dalla madre Alessia Pifferi, 36 anni. La donna ha posizionato la bambina su una brandina da campeggio e, al suo fianco, le ha lasciato un bieberon di latte. Accanto alla piccola, anche una boccetta di benzodiazepine.
Per sei lunghi giorni, la piccola si è ritrovata da sola, senza cibo, né acqua: la piccola, dunque, è morta. Ad accorgersi di quanto era accaduto, la vicina che, spesso, si prendeva cura di lei. La madre, rientrata da Bergamo, ha detto poche ma importanti parole agli agenti che sono sopraggiunti sul posto: “Sapevo che poteva andare così”.
Fuori al palazzo dove risiedevano madre e figlia, in zona Ponte Lambro, le persone hanno posizionato diversi palloncini bianchi, con un messaggio per la piccola: “Diana, piccolo angelo”.
Si ipotizzano problemi psichici della madre
Nel palazzo in cui abita Alessia Pifferi, al piano inferiore vive anche l’ex marito della donna, dal quale è separato da tre anni.
La madre della piccola Diana ha rivelato, secondo quanto riferito dagli inquirenti, che lei stessa non conosceva l’identità del padre della bambina, nata il 29 gennaio 2021. Inoltre, ha rivelato di essersi accorta della gravidanza solamente al settimo mese di gestazione. In casa, fino a poco tempo fa, abitava anche la nonna della piccola, poi trasferitasi in un’altra regione.
La donna è stata fermata ed è accusata di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Si ipotizza, inoltre, che dietro al comportamento della trentaseienne ci siano problemi psichici anche se questo aspetto della vicenda è ancora completamente da accertare. Pare, infine, che la donna non avesse problemi legati all’assunzione di sostanze stupefacenti.