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Cronaca

Milano, neonata abbandonata in ospedale: è nata in un capannone

Il piccolo Enea non è solo. Un altro neonato è stato abbandonato, all’ospedale “Buzzi” di Milano. A distanza di pochi giorni, un nuovo caso dopo quello dell’altro bambino.

Neonata – Nanopress.it

La sua mamma è arrivata all’ospedale e lì l’ha lasciato senza dare le sue generalità. Una storia molto particolare.

Milano, altro bimbo abbandonato

All’ospedale “Buzzi” di Milano, conosciuto da tutti come l’ospedale dei bambini, un altro bimbo è stato lasciato, dopo il caso del piccolo Enea. Se Enea era accompagnato da una lettera scritta dalla sua mamma, nella quali, almeno, spiegava lui chi fosse, per il nuovo arrivato invece, non ci sono le generalità.

Si tratta di una bambina. La sua mamma è una donna senza fissa dimora che, dopo averla partorita all’interno di un capannone, l’ha lasciata all’ospedale e, poi, lei stessa, ha chiesto di andare via senza lasciare nemmeno le sue generalità.

Intorno alle ore 11.30, la donna è arrivata all’ospedale dei bambini accompagnata dai Carabinieri, dichiarando di aver partorito la sua bambina all’interno di un capannone. La piccola è stata immediatamente affidata ai medici che hanno subito provveduto a tutte le cure del caso. Dall’altro lato, però, la sua mamma, invece, secondo anche quanto si è saputo da ambienti giudiziari, non ha fornito le sue generalità, anzi ha abbandonato al figlia in ospedale, senza che nessuno potesse trattenerla e, volendo, parlarle e farle cambiare idea.

La procura di Milano è stata informata sul caso. Dalle primissime indagini, la donna che all’inizio sembrava restia nel voler fornire la sua identità, alla fine, dopo un colloquio, è stata convinta, dando così ai Carabinieri la possibilità di poterla almeno identificare.

Corsia di un ospedale – nanopress.it

Questa volta si tratta di una bambina: la sua mamma è una senza fissa dimora

Per quel che riguarda, invece, la bambina che aveva appena dato alla luce, non c’è stato nulla da fare, non ha voluto riconoscerla né darle un nome. Saranno i medici dell’ospedale dove si è recata, ai quali la piccola appena nata è stata affidata, a darle un nome.

Stando al suo racconto, la donna, un’italiana senza fissa dimora di 37 anni, ha dato alla luce la sua bambina all’interno di un capannone dismesso in zona Quarto Oggiaro. Intorno alle ore 10 ha chiamato il 118 ed un’ambulanza l’ha trasportata in ospedale insieme alla piccola appena venuta alla luce.

Immediatamente soccorsa, la piccola è stata sottoposta ai controlli di routine ed è risultata essere in buone condizioni fisiche. Ora, dovranno attendersi 10 giorni, per dare alla mamma il tempo di poterci pensare su e ritornare sui suoi passi e riprendere la piccola. In caso di rifiuto, saranno immediatamente avviate le procedure di adozione della piccola.

Un altro caso di neonato abbandonato, a pochi giorni di distanza da quello del piccolo Enea. Tutti e due i bambini, per fortuna, sono stati accompagnati o, comunque, soccorsi dai medici, Enea, nella “culla”, l’altra bambina accompagnata in ospedale direttamente dalla mamma.

Che i loro rispettivi genitori ci ripensino? Chissà!

Rosalia Gigliano

classe 1989, di Napoli. Sono laureata in Filologia Moderna e, dal 2013, sono anche una giornalista pubblicista. Fra le mie principali passioni ci sono la lettura e la scrittura, passioni che sono diventate poi, mano mano, il mio mestiere. Tutto ciò che fa cultura e che può ulteriormente arricchire sia me che mi sta intorno, sono il mio pane quotidiano. Scrivo su Nanopress.it dallo scorso giugno 2022, occupandomi prevalentemente di cronaca (nazionale, ma anche estera) nella mia funzione di redattore. Incontrare il team di Nanopress.it è stata una scelta che rifarei ancora ed ancora, perché mi ha riportata dove è nata la mia passione per il giornalismo: il mondo della cronaca.

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