Il trapper Simba La Rue è stato ufficialmente scarcerato dal San Vittore di Milano. I giudici hanno accolto l’istanza del suo avvocato rispetto all’incompatibilità delle sue condizioni di salute con la detenzione.
Simba La Rue dunque andrà agli arresti domiciliari in una comunità assistenziale. Questo perché deve essere necessariamente operato ad una gamba e attualmente le sue condizioni fisiche non sono compatibili alla vita del carcere.
Il trapper Simba La Rue, all’anagrafe Mohamed Lamine Saida, era stato condannato dal gip di Milano a scontare la sua pena nel carcere di San Vittore. Questo con l’accusa di sequestro del capo della gang rivale di trapper, Baby Touchè.
Oltre a Simba La Rue erano stati arrestati altri 9 componenti del suo gruppo. Le due gang rivali infatti, ormai da tempo si fronteggiavano attraverso violenza, dissing e insulti sui social.
In ogni caso il giudice Guido Salvini, qualche mese fa, aveva stabilito che il giovane non potesse ottenere i domiciliari in quanto non aveva dato alcun segno di pentimento per ciò che aveva commesso, ne tanto meno aveva dato disponibilità ad un qualsiasi programma di recupero.
Il trapper Simba La Rue dunque non dovrà più scontare la sua pena nel carcere San Vittore di Milano.
Questo perché i giudici hanno accolto l’istanza del suo legale, Nicolò Vecchioni, la quale stabilisce che le condizioni fisiche e di salute del giovane non coincidono con la detenzione in carcere.
Questo perché il ragazzo deve operarsi alla gamba, di seguito ad un accoltellamento subito a metà giugno a Treviolo, in provincia di Bergamo.
Durante questo ultimo periodo infatti, il ragazzo si è recato all’ospedale numerose volte, senza però essere ancora operato.
L’avvocato Nicolò Vecchioni aveva già richiesto l’istanza di scarcerazione lo scorso 11 agosto. Il giudice l’aveva però respinta, stabilendo che il giovane potesse uscire regolarmente per recarsi in ospedale.
Ora, a distanza di quasi un mese, i giudici hanno approvato l’istanza di scarcerazione. L’avvocato infatti, dopo aver consultato un proprio consulente medico-legale, la dottoressa Ombretta Campari; ha dimostrato che effettivamente le condizioni di Simba La Rue non sono compatibili con il carcere.
Il giovane sarà dunque trasferito in una comunità assistenziale, che gli assicurerà un contesto ambientale adatto al pieno recupero psicofisico.
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