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Cronaca

Milano, violenza sessuale sul nipote di 11 anni: arrestato lo zio

Un nuovo caso di abuso sessuale su una minore ci arriva in queste ore da Milano, dove un 50enne è stato arrestato.

Carabinieri – Nanopress.it

I carabinieri della compagnia di Monza sono intervenuti dopo la segnalazione dei genitori, che hanno denunciato l’episodio avvenuto in realtà un anno fa. Ora l’uomo, cittadino a Cusano Milanino, è accusato di violenza sessuale aggravata ed è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal gip di Monza.

Violenza sessuale a Milano

Una ragazzino di soli 11 anni è il protagonista della storia di oggi, una nuova giovanissima vittima di abusi sessuali, ricevuti da un familiare. Proprio fra le mura domestiche i bambini si sentono al sicuro, comprese le case dei familiari e in effetti un anno fa, i genitori non hanno avuto problemi ad autorizzare un pigiama party.

Proprio in quell’occasione è stato abusato sessualmente dall’uomo, ma andiamo con ordine. La vicenda è stata diffusa oggi ma i fatti risalgono a un anno fa. Siamo a Monza, dove un ragazzino di 11 anni ha organizzato insieme ai due cuginetti una piccola festa in casa dello zio. In quell’occasione però sarebbe stato molestato più volte durante la notte da parte di quest’ultimo, che lo ha costretto al silenzio minacciandolo.

Così impaurito non ha aperto bocca su cosa era accaduto, almeno inizialmente. Pochi giorni dopo però i genitori hanno notato il suo disagio e lo hanno convinto ad aprirsi. Ha raccontato tutto e così è stata sporta formale denuncia, che non è mai stata ritirata nonostante il 50enne abbia cercato prima di convincerli con le buone e poi minacciandoli.

L’esposto è stato accolto dai carabinieri di Monza, che hanno proceduto ad arrestare l’uomo. Secondo quanto appurato dalle indagini, avrebbe abusato del nipote minorenne minacciandolo in seguito per costringerlo a non dire nulla. Ora bisognerà accertare se lo ha fatto anche in altre occasioni e se solo con lui oppure ci sono state altre vittime, ad esempio i cuginetti.

Secondo il gip che ha raccolto le dichiarazioni dei genitori e poi ascoltato la testimonianza della giovane vittima, l’uomo avrebbe messo in atto un comportamento spinto da un’attrazione fortissima verso soggetti immaturi, la cui capacità di resistere alle insistenti richieste sessuali è molto debole. In realtà potremmo dire che questo è il profilo di ogni pedofilo.

Il bambino è stato ascoltato in audizione protetta e le sue parole sono state utili per ricostruire il quadro degli abusi. Secondo quanto emerso, lo zio avrebbe cercato di convincere i genitori del piccolo a non denunciarlo, facendo leva a volte anche sul senso di colpa, condizione che probabilmente non era neppure veritiera ma serviva solo per salvargli la pelle.

L’uomo è stato rintracciato a Cusano Milanino e ora lo aspetta un processo che lo vede indagato per accuse gravissime. Non sarà facile per il bambino dimenticare questa brutta storia, anzi di certo rimarrà una cosa traumatica che lo segnerà a vita.

Pedofilia, una malattia sempre attuale

In psichiatria la pedofilia indica una patologia caratterizzata dall’interesse sessuale nei confronti dei bambini. Chi ne soffre cerca di tenerla nascosta il più possibile perché la legge punisce pesantemente chi abusa di minori.

Da un punto di vista comportamentale questo interesse si manifesta in tanti modi, dal limitarsi a guardare i bambini fino a atteggiamenti sessuali espliciti, come appunto è successo alla vittima della storia di oggi.

Pedofilia – Nanopress.it

Una caratteristica distintiva di questa malattia è il fatto che chi compie gli abusi non si sente in colpa ma prova piacere, per tale motivo il pedofilo pensa solo al lato legale della cosa, non capisce di essere gravemente malato, anzi la vittima viene considerata consenziente.

Tale disturbo sessuale ha generalmente come oggetto massimo del piacere i bambini prepuberi, ovvero non più grandi di 13 anni. I sintomi sono associati a un disagio importante di livello psicosociale, ad ogni modo come dicevamo questa patologia non causa sofferenza in chi ne soffre, gli unici disagi derivano dalle conseguenze del suo comportamento.

Sarebbe sufficiente, come hanno dimostrato molti casi, ricevere un sostegno psicologico ma difficilmente si ricorre a questo perché non è facile capire che si è malati.

Vittime di tutto questo meccanismo sono i giovanissimi, che purtroppo vengono indotti a fidarsi di una determinata persona per poi scoprire che è un orco che vuole solo la sua soddisfazione sessuale.

 

 

 

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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