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Un vasto incendio si è sviluppato all’interno della Raffineria Mediterranea di Milazzo (Messina). Il rogo è sviluppato intorno alle 0,45 nella notte tra il 26 e il 27 settembre, per cause ancora da accertare; le fiamme altissime si sono rese visibili per diversi chilometri dai comuni della fascia tirrenica del messinese. Le fiamme riguardano un deposito che contiene almeno un milione di litri di carburante. Non si registrano fino ad ora feriti. La prefettura non ha fatto evacuare i cittadini, ma migliaia di residenti hanno lasciato le proprie abitazioni.
Sono dunque terminate le operazioni di spegnimento delle fiamme del serbatoio 513 a Milazzo.
Sul posto hanno operato tre squadre dei vigili del fuoco provenienti da Milazzo e Messina, oltre a quelle del servizio di sicurezza della Raffineria.
Secondo la centrale operativa provinciale dei vigili del fuoco, la situazione è “sotto controllo”. In precedenza non è stato predisposto alcun piano di evacuazione della zona, anche se centinaia di famiglie che risiedono nella zona hanno preferito allontanarsi in auto per paura intasando le strade del comprensorio.
Le cause dell’incendio
Ancora sono da accertare le cause del rogo sviluppato nella notte.
‘Il serbatoio ha il tetto galleggiante, il tetto si è inclinato, quindi il prodotto infiammabile è venuto a contatto con l’aria e ha preso fuoco. Si vedrà in seguito per quale causa, probabilmente per effetto meccanico. Qualcosa ha preso fuoco e quindi si è innescato l’incendio‘, ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Messina, Salvatore Rizzo.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri.
Al Comune di Milazzo il sindaco, Carmelo Pino, ha insediato il Coc (Centro operativo comunale), in stretto contatto con la Prefettura di Messina che coordina i soccorsi. I vigili del fuoco hanno raffreddato con getti d’acqua il serbatoio in attesa che si esaurisca il carburante.
E’ emergenza ambientale?
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Il sindaco ha chiesto all’Arpa di intervenire per accertare eventuali conseguenze collegate ai fumi che si sono sprigionati. Le parole del sindaco di Milazzo, Carmelo Pino: “L’incendio è in corso – ha spiegato Pino- perché all’interno del serbatoio è tuttora presente del carburante. Le operazioni di raffreddamento dei serbatoi limitrofi sono state avviate subito e il panico è rientrato. Per quel che riguarda la questione ambientale ho chiesto all’Arpa di intervenire per accertare eventuali conseguenze collegate ai fumi che si sono sprigionati. Adesso aspettiamo che l’azienda comunichi le cause dell’incidente e i tecnici del Ctr, il comitato tecnico regionale, possano anche esprimere un giudizio per comprendere se sono scattate in tempo le misure di sicurezza“.
Il precedente
L’ultimo incidente grave alla Raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all’interno dell’impianto Topping 4 morirono 7 persone.