In un periodo dove il calcio giocato è fermo praticamente ovunque in tutta Europa, c’è tutto il tempo per soffermarsi su numeri e statistiche di quello che finora si stava dimostrando come uno dei campionati più belli degli ultimi anni. I meriti sono soprattutto della Lazio di Simone Inzaghi, che si trova al momento, al secondo posto in classifica, ad una lunghezza di distanza dalla Juventus capolista.
In quella che potrebbe diventare un’annata indimenticabile per la Lazio e tutto il suo ambiente, spicca però una statistica davvero emblematica, che riguarda quello potremmo considerare uno dei migliori centrocampisti del campionato: Sergej Milinkovic-Savic.
Difensore o centrocampista?
Il dato che, statistiche alla mano, salta all’occhio, riguarda il numero di palloni recuperati dai giocatori di Serie A. Normalmente, in una classifica di questo tipo dovrebbero esserci esclusivamente difensori; eppure, ecco che all’ottavo posto compare un nome che in pochissimi si sarebbero aspettati: quello del centrocampista serbo della Lazio, Sergej Milinkovic-Savic.
Nella top dieci di una classifica comandata da Amir Rrahmani dell’Hellas Verona con 356 palloni recuperati, il serbo si colloca davanti a Omar Colley della Sampdoria e German Pezzella, capitano della Fiorentina, con la bellezza di 309 palloni recuperati. Più di un certo Lucas Leiva, suo compagno di squadra, e giocatore sulla carta molto più votato a questo compito.
Questo dato ci dimostra che il numero 21 del centrocampo laziale non è il giocatore discontinuo che in tanti hanno provato a descrivere; anzi, Milinkovic-Savic è il perno di questa nuova Lazio, capace di sorprendere ogni avversario.
Goal pesanti e tanto lavoro
Ad inizio stagione, quando per la Lazio le cose non stavano girando proprio in maniera eccellente, ad essere finito sotto i riflettori per via delle critiche ricevute, è stato proprio Sergej Milinkovic-Savic, accusato di apparire troppo svogliato. La verità però – e lo conferma questa statistica – è che il serbo spesso si rende utile pur restando invisibile a chi il calcio, non riesce a leggerlo in maniera profonda. E ora che la Lazio sta attraversando un momento a dir poco magnifico, anche quello che i tifosi hanno soprannominato “il sergente” è tornato a prendersi applausi e complimenti da ogni dove.