Mentre la variante delta continua a dilagare nel Regno Unito, in Italia prosegue a pieno ritmo la campagna vaccinale. Non ci saranno rallentamenti nella vaccinazione, nonostante lo stop ad AstraZeneca per gli under 60. Intanto si attendono 55 milioni dosi Pfizer e Moderna entro la fine di settembre, che serviranno come richiamo per gli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose del siero AstraZeneca, quindi 900 mila persone.
Dopo la morte della diciottenne a Genova e le perplessità della comunità scientifica, il ministro Speranza ha obbligato le Regioni a cancellare gli open day. Se anche dovessero ripartire, dovranno rispettare le indicazioni per fasce d’età e rivedere l’agenda delle prenotazioni. Intanto, la Lombardia ha annunciato la sua contrarietà alla decisione del governo di somministrare un vaccino diverso per i richiami, “in attesa di una nota ufficiale di ministero della Salute e Aifa“, per poi fare marcia indietro, una volta ricevuta la circolare. Ma le tensioni tra Governo e Regioni rimangono.
Entro la fine di giugno, dovrebbero arrivare circa 7,2 milioni di dosi di vaccino a mRNA (5,8 Pfizer e 1,4 Moderna), a cui si aggiungono i 45 previsti nel terzo trimestre, per un totale di 52,2 milioni. A breve potrebbe essere approvato anche il siero Curevac con 6,5 milioni di dosi in arrivo in Italia entro la fine di settembre. “Alla luce del numero di persone già vaccinate e di quello che ha ricevuto la prima dose e che, pertanto, necessita delle seconda sono stati definiti i fabbisogni necessari per ultimare la campagna entro settembre in 73 milioni di dosi a fronte di un previsionale di afflusso di circa 68“. Così di era pronunciato il Commissario Figliuolo, che ha concluso: “In sostanza, il fabbisogno di vaccini a mRNA risulta superiore al previsionale delle forniture“.
Mentre prosegue il dibattito sui vaccini, scatta l’ordinanza che estende la fascia bianca a Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e Trentino. La zona bianca prevede l’abolizione del coprifuoco. Bar, ristoranti e altre attività sono aperte e sarà possibile consumare cibi e bevande anche all’interno, senza limiti orari. Sono consentite anche la vendita d’asporto di cibi e bevande e la consegna a domicilio. Le nuove regole prevedono che non ci siano limiti di persone ai tavoli, tra cui rimane il distanziamento di un metro. Mentre nei bar e nei ristoranti al chiuso potranno sedere al tavolo massimo sei persone, a meno che non siano tutti conviventi. Resta il divieto di assembramento e l’obbligo di mascherina, sia all’aperto sia al chiuso.
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