I suoceri di Lionel Messi sono stati attaccati in Argentina, dove due uomini hanno lasciato minacce nel loro negozio.
Inoltre hanno anche sparato alcuni colpi di arma da fuoco, sono stati momenti davvero di paura a Rosario, dove c’è appunto il supermercato di proprietà dei suoceri del fuoriclasse.
È stata diffusa una notizia davvero molto grave che riguarda i suoceri del calciatore Lionel Messi, titolari di un supermercato a Rosario, nella provincia di Santa Fe in Argentina.
Stando alle prime ricostruzioni sembra che due uomini si siano avvicinati al supermercato a bordo di una motocicletta sparando verso l’attività commerciale 14 colpi di arma da fuoco, poi prima di darsi alla fuga hanno lasciato una minaccia molto pesante.
Le forze dell’ordine hanno riferito che nel messaggio è stato attaccato Messi con le parole ‘Ti stiamo aspettando’, poi ci sono parole anche verso il sindaco Pablo Javkin definendolo un trafficante di droga che non prenderà le parti del calciatore in un’eventuale attacco verso di lui.
Molta paura per i suoceri, che sono stati subito tranquillizzati e hanno parlato con gli agenti. Si cerca da capire dal loro racconto chi siano le persone che hanno preso di mira il loro negozio, poiché dopo aver scatenato il caos queste persone sono fuggite a bordo della modo.
Il pm Federico Rébola ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’attività di analisi delle immagini dell’impianto di sorveglianza della zona, per cercare di identificare gli aggressori, aggiungendo che questa minaccia è la prima che ha raggiunto i suoceri di Messi.
In Argentina il calciatore è molto amato e ci sono diversi murales che lo raffigurano trionfante, specialmente dopo la vittoria dei recenti Mondiali in Qatar.
Ora passa la maggior parte del suo tempo in Europa però torna spesso a Rosario. Nel giorno in cui è avvenuta l’aggressione si stava allenando in Francia e non abbiamo notizie di cosa abbia fatto una volta appresa la notizia.
Al momento non sono stati rilasciati commenti ufficiali dell’uomo, ad ogni modo si tratta di un episodio gravissimo e abbastanza isolato, che ha colpito una parte della sua famiglia.
Si pensa a bande criminali locali ma non sono chiari i motivi per cui abbiano preso di mira il bomber e tantomeno il sindaco.
La ministra della Giustizia, Celia Arena, sostiene che il gruppo abbia agito per intimidire i cittadini e scoraggiare la polizia che ogni giorno combatte la criminalità, sapendo chiaramente che un gesto così avrebbe attirato l’attenzione.
Anche Mauricio Macri è intervenuto, l’ex presidente argentino ha definito la vicenda come una cosa terribile e un segnale che sottolinea la violenza del narcotraffico, grande piaga che soffoca Santa Fe.
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