In questi giorni si è parlato molto del Decreto Sostegni e del mini condono delle cartelle fiscali dal 2000 al 2010. Secondo quanto emerso dalla stima contenuta nella relazione tecnica del decreto, bollinato dalla Ragioneria dello Stato, atteso in Gazzetta ufficiale, sono circa 2,5 milioni le persone che potranno beneficiare del condono inserito nel decreto.
Il mini condono, come detto, riguarderà le cartelle dal 2000 al 2010 e consentirà lo stralcio di tutte quelle, affidata all’Agenzia delle Entrate, fino a 5mila euro per chi ha reddito inferiore a 30mila euro.
La stima realizzata prende in considerazione un campione di circa 3 milioni di soggetti, mediante codice fiscale, con debiti iscritti al ruolo che rientrano nella fascia di reddito indicata, quindi quella fino a 30mila. La stima realizzata sul mini condono prevede che circa l’83% di questi soggetti potrà beneficiare della norma inserita nel Decreto Sostegni.
Secondo quanto emerso, il costo dell’operativo è valutato in oltre 534 milioni di euro (per la precisione 534,5) per il 2021.
Il condono delle cartelle esattoriali non riguarderà, come detto in precedenza, quelle dal 2015. Fuori dal raggio d’azione resteranno: le multe stradali, i debiti per il recupero di aiuti di Stato e i pagamenti di danni erariali. Inoltre, nell’accordo si parla anche di una riforma a regime dei vecchi crediti. L’obiettivo è quello di cancellari automaticamente nel momento in cui, passati 5 anni, potranno essere etichettati come “inesigibili”, come spiegato da Il Sole 24 Ore. Questo, nel caso in cui non vengano avviate procedure esecutive o non siano stati “imbarcati in definizioni agevolate”.
“Questo in effetti è un condono” ha spiegato il premier Mario Draghi durante la conferenza stampa per spiegare il provvedimento. Si tratta però di “multe di oltre 10 anni fa, che siano contenute nell’importo di 5mila euro”. Il condono, secondo il premier, permetterà all’amministrazione di “perseguire la lotta all’evasione in modo più efficace”.
“È chiaro che in questo caso qualcosa non funziona se uno Stato permette l’accumulo di milioni di cartelle che non si riescono ad esigere. In altre parole ci vuole una riforma, spero piccola, del meccanismo di controllo e scarico delle cartelle” ha spiegato il premier Draghi.
E ha aggiunto: “Il fatto di accedere a un condono non elimina il problema. Permette un piccolo sollievo, ma un vero sollievo viene da una riforma del meccanismo”.
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