Per il Ministero per il Mezzogiorno Renzi avrebbe pensato ad Anna Finocchiaro. Vista come una delle possibili candidate per il Quirinale, quando ancora si facevano ipotesi sul totonomi da spendere per scegliere il nuovo Presidente della Repubblica, la senatrice del Partito Democratico rimarrebbe sempre in pole position nelle intenzioni del Premier. Renzi la considererebbe una sorta di jolly e starebbe pensando per lei a degli incarichi molto importanti. All’inizio si era detto che avrebbe potuto sostituire Maria Carmela Lanzetta al Ministero degli Affari Regionali.
Si era pensato così quando la Lanzetta si è dimessa per assumere la carica di assessore regionale in Calabria. Adesso, invece, nell’idea del Presidente del Consiglio le posizioni sono molto cambiate e starebbe sperando in qualcosa di più per la Finocchiaro.
Renzi punta al Mezzogiorno
Nel coinvolgimento di Anna Finocchiaro, per la quale potrebbe essere scelto un ruolo particolarmente rilevante, entra direttamente la politica renziana, che starebbe pensando in maniera particolare al Mezzogiorno. Il Capo del Governo sarebbe intenzionato a prendere in considerazione l’idea del Sud come primo punto da favorire, per far ripartire l’economia italiana e per contrastare la crisi economica mondiale, che sta affliggendo anche il nostro Paese.
L’ex rottamatore è convinto che si debba puntare a risistemare il Ministero degli Affari Regionali, in modo che possa diventare un dicastero appositamente pensato per il Mezzogiorno d’Italia. Per questo compito rimane in voga il nome di Anna Finocchiaro, anche se su di lei si è parlato molto anche come possibile sostituita di Sergio Mattarella alla Corte Costituzionale.
C’è da vedere che cosa succederà d’ora in avanti e quali implicazioni avrà, anche in questo senso, la rottura del patto del Nazareno con Silvio Berlusconi. In seguito a ciò che è accaduto nella scelta del nome per il Colle, Berlusconi sembra essere in rottura con Renzi, per cui il Premier potrebbe anche decidere di utilizzare una strategia diversa: posizionare al Ministero per il Mezzogiorno qualcuno appartenente ad un altro schieramento politico e non al PD, per assicurarsi che possa continuare senza intoppi il percorso delle riforme.