Il 20 novembre, in occasione della Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, è stata realizzata a cura della Polizia una indagine statistica che riguarda gli abusi sui minorenni, molto spesso vittime di cyberbullismo, sextorsion e adescamenti sulla rete.
Dal documento stilato dalla Polizia criminale si stima che i minori vittime di abusi online siano in aumento; una indagine che ha studiato i dati del biennio 2020-2021 e il primo semestre del 2022.
Numeri che fanno preoccupare e allarmare sempre più. Nonostante i dispositivi di protezione e le campagne di sensibilizzazione volte a diminuire i reati di adescamento online, cyberbullismo e sextorsion, tutto ciò sembra non essere abbastanza.
Dall’ultima indagine condotta dalla polizia criminale è emerso un aumento di minori vittime dei reati sopracitati nei dati messi a confronto del biennio 2020-2021 e nel primo semestre del 2022. Il rapporto è stato stilato in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebrerà il prossimo 20 novembre.
Unica nota positiva è un calo del 10% da gennaio a giugno di quest’anno, rispetto ai mesi precedenti, che hanno registrato numeri in aumento. I reati più contestati sono stati quelli inerenti al cyberbullismo, adescamento online e sextorsion.
Secondo l’indagine stilata dal Servizio Analisi Criminale della polizia i dati del 2021 sono stati più preoccupanti rispetto a quelli del 2020. Strano ma vero se consideriamo che nell’anno in cui è scoppiata la crisi pandemica si sono verificati 36.498 reati contro i 38.188 del 2021: un aumento del 5%.
I numeri più allarmanti sono quelli circa gli adescamenti su internet; pare, infatti, che nel 2021 ci sia stato un incremento del 33% rispetto all’anno precedente. La fascia di età più colpita è quella che riguarda i bambini dai 10 ai 13 anni.
Un dato importante, emerso nel rapporto, riguarda l’indagine che coinvolgono i bimbi con una età inferiore ai 10 anni. Prima del covid 19 era un dato che non si era mai analizzato; invece, con i lockdown e le restrizioni si è constatato che i minori in questa fascia di età che iniziano a navigare in rete sono sempre più, aumentando così le probabilità di essere vittime di adescamento online.
Mentre si è assistito ad un aumento di vittime nel biennio 2020-2021, complice purtroppo la pandemia con le varie restrizioni e lockdown, nella prima parte dell’anno in corso, si è osservato dal rapporto della polizia dei dati in calo, che fanno ben sperare per i mesi a seguire.
Dall’indagine, infatti, è emerso una diminuzione del 10% dei delitti commessi, soprattutto dei casi di cyberbullismo, poiché il 2022 coincide con l’anno che segna il ritorno alla normalità, di conseguenza i minorenni trascorrono più tempo fuori dalle mura domestiche e quindi davanti al computer.
“non si può escludere che tale stato di cose e la fine delle restrizioni abbiano avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei”.
Questo quanto emerge dal documento emanato dalla polizia che mantiene sempre alta l’attenzione sulla rete e altrove, con un costante e attento monitoraggio.
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