Il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Agostino Miozzo, microbiologo, in una lunga intervista a La Repubblica ha espresso le proprie critiche nei confronti della gestione generale dell’emergenza Covid in Italia. Vista l’impennata dei contagi degli ultimi giorni, è stato interrogato su quali potrebbero esserne le cause.
Secondo Miozzo, non c’è più un vero e proprio controllo sui tamponi, ma “vige l’anarchia“: non si viene più visitati, si passa direttamente al test, in questo modo viene a mancare un controllo sui numeri di quelli eseguiti e quindi un calcolo del rapporto tra positivi e negativi.
In media, vengono fatti 130 mila tamponi al giorno, ieri si è toccato la cifra record di 160 mila: il problema è che alcune persone vengono sottoposte più volte ai test di controllo, falsando il calcolo generale. Il rischio è che sfugga di mano la situazione e non si possano fare delle previsioni precise.
Il punto sul quale si è dimostrato particolarmente critico è quello dei trasporti. Secondo il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico non c’è stato alcun provvedimento concreto al fine di evitare assembramenti sui mezzi pubblici: “Partiamo dai trasporti e guardiamo in faccia il problema a scuola, ne siamo convinti, i ragazzi sono sicuri e per alleggerire la pressione sui mezzi pubblici non dobbiamo togliere studenti dalle classi e mandarli alle lezioni da casa, ma aumentare il servizio di trasporto”, le sue parole.
E ancora: “È possibile – prosegue -. Lo diciamo da aprile, c’è traccia nei verbali. Abbiamo migliaia di mezzi fermi per il crollo del turismo e non li riutilizziamo per gli spostamenti urbani e regionali. Perché?”.
Ha poi aggiunto che il Cts già da tempo aveva preparato tabelle con gli orari di spostamento e ingresso negli uffici, scuole e luoghi di lavori di vari settori della popolazione, in modo che il sistema trasporti potesse essere potenziato. I grafici sarebbero serviti per gestire al meglio gli orari con precisione, infatti, sempre secondo Miozzo, l’ammassarsi di pendolari è la conseguenza di orari sballati di solo mezz’ora, un’ingenuità che basta per la diffusione del virus.
Secondo l’esperto, la scuola è un luogo sicuro, gli studenti si contagiano al di fuori del contesto scolastico. Secondo lui e in linea con quanto detto dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, il ritorno alla didattica a distanza non sarebbe necessario, decisione invece presa l’anno scorso a inizio pandemia: “A marzo chiudemmo le scuole perché da sole valevano una crescita dello 0,4 dell’indice di contagio, ma poi siamo intervenuti con i distanziamenti, le mascherine, la ventilazione“.
Ha parlato anche dei giovani e della necessità di sensibilizzarli in maniera intelligente, utilizzando il loro linguaggio. Infatti, se c’è chi considera il fenomeno degli influencer come pericoloso, c’è chi come Miozzo crede nella loro forza e chiede che il Governo ne selezioni alcuni tra i più “potenti” affinché spieghino e diffondano buone pratiche anti-virus tra le fasce più giovani della popolazione.
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