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La conferma è giunta dalla diretta interessata: Miriam Leone è single da un anno dopo l’addio a Davide Dileo detto Boosta, il tastierista dei Subsonica che il prossimo 28 ottobre pubblicherà il suo primo album solista dal titolo La Stanza Intelligente. I due sono stati insieme per oltre quattro anni (in precedenza Boosta era stato il compagno della modella Fernanda Lessa, da cui ha avuto due figlie) ma la loro storia è definitivamente tramontata, si dice perché il cuore del musicista sia stato improvvisamente rapito da una ‘terza incomoda’. Ma Miriam si è ormai messa tutto alle spalle e ha una gran voglia di ripartire.
‘Quella con Davide è stata una storia importante, la più lunga della mia vita, ma è finita da un anno’, ha spiegato Miriam Leone ai microfoni di Vanity Fair, ‘E oggi sono completamente da un’altra parte. Una nuova Miriam, perché ritrovarsi single a trent’anni è diverso che a venti: a rinascere è una donna‘.
Eletta Miss Italia nel 2008 al termine di un percorso rocambolesco (venne prima eliminata e poi ripescata) e diventata in breve tempo un popolare volto televisivo grazie alle trasmissioni Uno Mattina Estate e Mattina in Famiglia, negli ultimi anni Miriam Leone ha decisamente virato sulla recitazione affermandosi attrice di ottimo livello sia al cinema che nelle serie TV. Non a caso la sua agenda è ricchissima di impegni: attualmente la stiamo vedendo nella miniserie I Medici su Rai 1 nel ruolo di Bianca, poi sarà sul grande schermo nei film In Guerra per Amore di Pif e Fai Bei Sogni di Marco Bellocchio e quindi l’anno prossimo la rivedremo nuovamente su Sky Atlantic nei panni della spregiudicata Veronica Castello in 1993, sequel della serie 1992 nella quale ha fatto impazzire gli italiani con le sue numerose scene hot, e anche su Rai 3 nella nuova stagione di Non Uccidere.
Un’attrice, un personaggio e una donna in grande ascesa che proviene da una famiglia siciliana un po’ particolare, come racconta lei stessa: ‘Mia nonna s’innamorò del cugino del suo promesso sposo e alla fine si sposò con lui. Mia madre si mise con il suo professore di latino, che era vent’anni più vecchio di lei, e il risultato sono io. Entrambe fanno parte di quella generazione femminile che è riuscita a fare rivoluzioni senza bandiere né cortei di piazza ma tra le pareti domestiche, per fuggire da amori combinati, padri padroni, sistemi. Donne che ammiro e che ringrazio’.
Crescere con due genitori così diversi, il papà nato negli anni ’40 e la mamma nei ’60, ha influito molto sul suo carattere: ‘Erano diversissimi: quando sono nata mia madre aveva 19 anni, poco più di una bambina. Solo da grande ho capito che non è normale avere una mamma che gioca a vestire le bambole, balla e canta tutto il tempo con te: era spensierata, per niente ansiosa. Papà invece era il classico padre professore, che ti mette alla prova: mi regalava solo libri e per compiacerlo ho imparato a leggere a quattro anni. Non era protettivo: se gli chiedevo aiuto con le versioni di latino, che lui conosceva a memoria, mi passava il vocabolario e diceva ‘Trovi tutto qui’. E se tornavo a casa in lacrime perché mi menavo con le compagne di classe, diceva che dovevo chiarirmi con loro. Ma gli sono grata perché così mi ha insegnato l’indipendenza‘.