Di fronte alla settima ondata di Covid, tornano alcuni divieti che speravamo accantonati. La protesta eclatante di Mirko Damasco.
Speravamo di averle lasciate alle spalle ma tornano alcune proibizioni per l’avanzare del Covid. Tra queste, le limitazioni di accesso alle viste dei parenti ricoverati in strutture sanitarie e ospitati in case di cura. Come ogni cambiamento, anche questo ha i suoi oppositori. Uno di questi è Mirko Damasco, presidente dell’associazione Salvagente Italia.
Niente più visite ai parenti
Durante il confinamento, tutti ricordiamo il dolore dell’allontanamento dalla famiglia, che hanno dovuto subire soprattutto i malati o gli anziani. Non è mancato chi ha voluto protestare contro queste misure drastiche, e succede di nuovo in tutta Italia. I parenti a cui non è consentito l’accesso alle istituzioni sanitarie si uniscono per denunciare questa tragica situazione. Considerano un’ingiustizia e una violazione dei loro diritti non poter essere vicini ai loro cari.
Damasco, partecipe solidale in questa causa ha deciso di fare lo sciopero della fame per protesta. È in sciopero della fame da 10 giorni. Spiega che intende mettere tutte le sue energie nella lotta contro questa restrizione e incoraggia tutti a fare lo stesso. Ha infatti messo a disposizione dei cittadini interessati gli indirizzi email di politici e media, attraverso i quali inviare segnalazioni e proteste.
Mirko Damasco si ripete
Quest’anno è la seconda volta che Mirko Damasco compie uno sciopero della fame. Nel mese di gennaio ha compiuto un’azione simile, protestando per le stesse ragioni. Ha sostenuto allora, come fa adesso, che gli ospedali stanno usando il Covid come scusa per tenere fuori i familiari. Secondo lui, le visite dei parenti non sono altro che dei fastidi per gli ospedali, che preferiscono scegliere di mantenere lontani i familiari dai propri cari ingressati. Inoltre, si sente profondamente coinvolto dalla situazione per il fatto di aver vissuto in prima persona questa situazione, con la sua cara nonna.
Damasco, insiste sul fatto che protestare pacificamente può costringere il governo a ripensare al divieto delle visite dei familiari negli ospedali.
Tuttavia, ci sono anche ospedali che non hanno mai chiuso le porte ai parenti. E, seppur in numero molto ridotto, questi centri hanno consentito visite anche nei momenti peggiori della crisi sanitaria causata dal Covid. Per Mirko Damasco questo è un segno indubbio che umanità e professionalità devono convergere nella gestione dei centri sanitari.