Indagati due giovani che a Misano hanno ripreso e condiviso in chat un video che riprendeva una ragazza durante un rapporto sessuale.
I fatti risalgono alla scorsa estate, in cui una pattuglia trovò la protagonista vagare in stato confusionale. Agli agenti riferì di non ricordare nulla di quanto accaduto, solo di aver trascorso la serata in una discoteca di Misano per poi essersi allontanata con due ragazzi.
La Procura di Rimini ha iscritto nel registro degli indagati due 32enni che la scorsa estate hanno ripreso una ragazza durante atti sessuali espliciti per poi diffondere il video tramite chat.
Gli uomini sono accusati di diffusione illecita di immagini e video sessuali, reato meglio conosciuto come revenge porn anche se qui non c’è nulla di vendicativo nel gesto dei due.
I 32enni infatti avevano conosciuto la ragazza nella stessa sera in cui si è poi compiuto successivamente l’atto sessuale. Secondo gli inquirenti la ragazza di 20anni non era in sé quando compieva ciò che si vede nei video, infatti la stessa sarà ritrovata in forte stato confusionale, vagabondare per le vie della città.
Alcune testate giornalistiche hanno effettuato una ricostruzione di quanto accaduto, grazie ai dettagli riferiti dalle forze dell’ordine.
Sembra che la ragazza stesse trascorrendo la serata in una discoteca di Misano insieme ad amici e colleghi di lavoro, quando ha conosciuto i due giovani e si è poi allontanata con loro.
Anche se il rapporto è stato consenziente e quindi non c’è stata violenza, resta il reato della diffusione di video e immagini senza il volere della giovane, anche perché questa probabilmente era in uno stato fortemente alterato, forse dell’alcol o altre sostanze.
Infatti, è stata ritrovata la mattina successiva che vagava a bordo di una strada provinciale di periferia, confusa e disorientata a tal punto che nemmeno lei sapeva come era arrivata fino a quel punto.
La 20enne aveva percorso diversi chilometri prima che gli agenti in pattugliamento la trovassero e l’accompagnassero in ospedale dove effettivamente, è stato confermato il rapporto sessuale.
A quel punto le indagini sono state affidate ai Carabinieri di Riccione ma nonostante l’ascolto in più battute della ragazza, non ha saputo dare particolari utili alle indagini poiché non ricorda quasi nulla di quella sera di agosto.
Fra i particolari nitidi però ci sono i volti dei due ragazzi, infatti è stata proprio lei a indicarli ai militari, che subito hanno sequestrato i cellulari degli indagati e trovato i video di quella notte.
Uno dei due si è difeso sostenendo di nona ver mai condiviso quelle immagini ma l’accusa più grave era quella di violenza sessuale aggravata.
Tuttavia quest’ultima è decaduta dopo un attento esame da parte del procuratore Davide Ercolani, il quale ha ritenuto che la giovane era perfettamente consenziente, seppur poco lucida.
Ora i 32enni dovranno rispondere dell’altro reato, ovvero quello di revenge porn.
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