Può la finale di Miss Universo creare un caos internazionale? A quanto pare sì, perché di fatto è quello che è accaduto dopo la vittoria dell’americana R’Bonney Gabriel. Secondo il Presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, avrebbe dovuto vincere la sua connazionale, Amanda Dudamel, ma gli USA avrebbero rubato il primo posto.
Miss Universo è stato quest’anno come non mai ha generato un caos senza precedenti: la vittoria deli USA ha generato un malcontento nel Venezuela, che si aggiunge in pratica ai dissidi (per usare un eufemismo) presenti tra i due Paesi da tempo immemore.
Miss Universo nel caos
Che Miss Universo fosse un concorso estremamente importante per molte donne, era chiarissimo, ma che addirittura potesse essere motivo di seri scontri tra due Paesi forse nessuno poteva aspettarselo. E invece è successo: pare, infatti, che USA e Venezuela siano ormai ai ferri corti. Per colpa del concorso. Anzi, per essere precisi questa è stata quella che potremmo definire solo un’enorme goccia che ha fatto traboccare un vaso già quasi del tutto stracolmo di rancore, accuse, astio.
Secondo il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, infatti, gli Stati Uniti sarebbero rei di aver sottratto milioni di dollari al giorno al suo Paese con l’applicazione di sanzioni penali. Solo pochi mesi fa pareva che tra i due Paesi potesse esserci finalmente un punto di incontro: come riporta il Wall Street Journal, infatti, l’amministrazione statunitense aveva intenzione di ridurre queste famose sanzioni per permettere alla Chevron di recuperare il petrolio nel Paese sudamericano, che a sua volta, in cambio, avrebbe riattivato i negoziati con l’opposizione per discutere le condizioni di un nuovo processo elettorale per le presidenziali del 2024. Alla fine, però, questi colloqui di fatto non hanno condotto ad alcun accordo. E siamo ancora al punto di partenza, tanto che Biden ha ribadito senza mezzi termini che il Venezuela deve fare ancora molto perché il governo americano allenti le sanzioni.
Nel frattempo il ministro degli Esteri Yván Gil ha parlato – anzi ha scritto tecnicamente – e attraverso il suo account Twitter ha fatto sapere che secondo lui l’applicazione di queste sanzioni rappresenta “un crimine contro l’umanità”. Più o meno contemporaneamente, però, un portavoce del Dipartimento di Stato, parlando con l’agenzia di stampa EFE, ha affermato senza mezzi termini che, finché “Maduro e i suoi seguaci continueranno a reprimere il popolo venezuelano e dirottare risorse verso pratiche di corruzione”, gli Stati Uniti continueranno a “fare pressione sul regime con sanzioni”. Non sembra esserci la possibilità di una mediazione insomma, perché mentre gli USA vogliono un ritorno alla democrazia, il Venezuela vorrebbe poter dire addio alle sanzioni. Entrambe tirano la corda a nessuno molla.
E infatti, mentre il funzionario Usa ha “invitato” il Presidente Maduro a sedersi al tavolo dell’opposizione per “risolvere i problemi del Venezuela” (che di fatto significa insomma esortarlo a cedere e a ripristinare la democrazia), quest’ultimo a sua volta ha pensato bene di presentare a Biden una stima numerica del denaro sottratto negli ultimi anni con questa finalità. Stando quindi a quanto emerso dalle rilevazioni degli esperti, pare che nell’arco degli ultimi otto anni “l’imperialismo e i suoi deboli e lacchè estremisti hanno derubato il Venezuela di 411 milioni di dollari al giorno dalle sue tasche”, fenomeno che ha descritto come “rapina criminale”. Questo era il quadro della situazione fino a qualche giorno fa in pratica.
Poi la (nuova) sfuriata di Maduro, per via di Miss Universo, arrivata leggermente a scoppio ritardo – la vincitrice è stata decretata sabato, mentre le sue dichiarazioni risalgono a poche ore fa – cosa che a molti sa di pretesto per potersi appellare ad altro e poter nuovamente attaccare gli States.
Ecco cos’è accaduto
Miss Universo 2023 ha un volto, un nome e un cognome: si tratta dell’americana R’Bonney Gabriel, la cui permanenza all’interno del percorso non è mai stata facile per così dire (ma di questo parleremo dopo). Per comprendere bene quello che è successo e, soprattutto, il punto di vista di Maduro, basta riportare le sue parole durante l’intervista alla tv statale VTV: “Amanda Dudamel (Miss Venezuela, ndr) ha prevalso con una vittoria schiacciante. Non può accadere una rapina come questa. (…) Hanno rubato la nostra Miss Universo, Amanda Dudamel ha vinto, beh non può esistere una rapina del genere, lei è di Petare, lavora per la comunità di Petare (lo slum della periferia di Caracas, considerato molto pericoloso, ndr)”.
Ma chi è la vincitrice del concorso? 28 anni, nata nelle Filippine, modella, stilista e insegnante di cucito, R’Bonney Gabriel vive la sua vita allo scopo di preservare l’ambiente e aiutare le donne in difficoltà, come lei stessa ha affermato: “Faccio lezioni di cucito a donne che sono sopravvissute alla tratta di esseri umani e alla violenza domestica. E lo dico perché è così importante investire negli altri, investire nella nostra comunità”.
Sembra quindi avere tutte le carte in regola per essere una perfetta Miss Mondo, eppure la sua vittoria ha un sapore assai amaro. Le polemiche sul suo conto, infatti, sono iniziate parallelamente all’inizio del concorso. Già quando superò le selezioni per rappresentare gli Usa a Miss Universo, iniziò a girare voce che in realtà fosse legata a uno sponsor del concorso. Così iniziò a girare un video che la ritraeva in una spa di lusso, il cui proprietario era proprio il responsabile di questo sponsor, cosa che ovviamente la poneva in una posizione scomoda. Per mettere ancora più il dito nelle piaga, Miss Montana, Heather Lee O’Keefe, aveva pubblicato un video in cui definiva la sua “rivale” la preferita di qualche pezzo grosso.
Ma non finisce neanche qui, perché pare che la maggior parte dei giudici del concorso fossero americani e che anche questo l’abbia favorita. E infatti, non a caso assolutamente, dopo la proclamazione di Miss Mondo nessun’altra partecipante al concorso ha abbracciato la vincitrice, anzi alcune hanno lasciato il palco direttamente.
Più diplomatica però è stata poi Amanda Dudamel, incoronata Miss Venezuela nel 2021, stilista green di 23 anni (su Instagram di recente ha raggiunto il suo primo milione di follower, complice anche la partecipazione al concorso), che era considerata una delle favorite, ma che poi si è vista “portar via lo scettro” dalla sua rivale americana. Eppure sembra che questo non abbia scoraggiato affatto la Dudamel, che sui social si è limitata a dire: “Sono felice, soddisfatta e più grata che mai. Grazie Venezuela per avermi accompagnata a sognare in grande. E grazie a tutte le persone provenienti da diversi paesi del mondo che si sono unite a questo percorso da sogno”.
Dello stesso parere anche la terza classificata, la dominicana Andreína Martínez, considerata dai suoi connazionali – che l’hanno aspettata e accolta al suo ritorno all’aeroporto Las Américas, vicino a Santo Domingo – la vera vincitrice del concorso che non ha fatto alcun riferimento alla polemica per il primo posto, ma anzi ha detto solo di sentirsi onorata per aver partecipato al concorso.
Ad appoggiarla anche il presidente dominicano, Luis Abinader, che ha definito la Martinez “orgoglio dominicano” e che sul suo account Twitter ha scritto: “Molte congratulazioni alla nostra Andreína Martínez per la sua eccellente partecipazione a Miss Universo 2022. Per la Repubblica Dominicana sei la regina del mondo, sei la vera rappresentazione delle donne e una voce per i loro diritti”.
Per comprendere comunque la portata del concorso, basti pensare che anche volti noti si sono intromessi dicendo la loro. Tra questi, non possiamo non citare Cardi B, la rapper americana, nata da padre dominicano, che su Twitter ha postato una foto in cui si è mostrata abbastanza sconcertata per l’accaduto. In modo analogo, l’ex pilota venezuelano di Formula 1, Pastor Maldonado, sui social ha parlato di quanto il fatto che moltissimi giudici fossero americani possa aver inciso sul risultato finale. Insomma, la questione alla fine è uscita dai confini del concorso ed è arrivata in luoghi dove mai avremmo creduto che sarebbe arrivata.
In ogni caso, se Miss Venezuela avesse vinto, sarebbe stato questo un modo per “pareggiare i conti con gli USA”: sarebbe stata infatti l’ottava vittoria per il suo Paese, quindi avrebbe raggiunto la sua “rivale”, che invece adesso l’ha superata arrivando a quota nove (mentre il Venezuela resta a quota sette).