L’Università di Edimburgo ha pubblicato sulla rivista Lancet Infectious Diseases uno studio in merito alle misure più funzionali ed efficaci per il contenimento del Covid. Sono stati analizzati i comportamenti di oltre cento paesi e se n’è dedotto che tutti gli accorgimenti portano a un effettivo limite dei contagi nel giro di due o tre settimane, ma solo se ne vengono combinati insieme diversi contemporaneamente.
L’indicatore principale dello studio è quante persone potrebbe contagiare un singolo malato di Covid, il cosiddetto fattore riproduttivo. A ridurlo quasi del 25% è la limitazione degli assembramenti, conseguente soprattutto all’eliminazione degli eventi; segue col -15% la chiusura delle scuole. La riapertura di quest’ultime potrebbe essere invece la principale causa della seconda ondata dei contagi. Lo studio ha inoltre evidenziato come il lockdown obbligatorio su scala mondiale non abbia poi comportato un consistente vantaggio, poiché non è stato rispettato in maniera ligia da tutti: ha inciso solo per un 3%.
Distanziamento sociale, igienizzare e lavare spesso le mani, uso della mascherina e il controllo di spostamenti e contatti “sospetti” non possono essere valutati in maniera quantitativa, spiegano gli studiosi, ma hanno contribuito a rendere le altre pratiche efficaci.
Questo significa che per far sì che la pandemia di coronavirus sia contenuta e in futuro del tutto bloccata, serve la combinazione di più comportamenti e regole: non basta stare solo a distanza, bisogna proteggersi e proteggere gli altri.
Secondo lo studio, l’isolamento sociale è la chiave per contrastare il Covid, ma attualmente è forse inapplicabile. Dopo i mesi passati in quarantena, la popolazione potrebbe non reggere nuovamente una misura così restrittiva, così come l’economia potrebbe avere un tracollo davvero significativo. Sarà compito di ogni singola nazione leggere questi dati e coglierne le informazioni più importanti per applicare le giuste misure nel proprio paese.
La stagione autunnale porta con sé l’influenza, quest’anno gettando nel panico moltissimi che temono di non riuscire a distinguere i sintomi. Ma il Covid si diffonde molto più velocemente dell’influenza, che si trasmette solo da chi ha già evidenti sintomi, a differenza del primo che può essere “passato” anche da asintomatici.
Un altro studio, questa volta cinese, ha mostrato come in Cina il lockdown abbia fatto sì che nell’annata 2019-2020 l’influenza si sia ridotta di un terzo rispetto all’anno precedente. Si prevede che anche quest’anno la diffusione venga ridotta considerevolmente dalle norme anti-Covid.
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