Si è salvata grazie all’aiuto e alla tempestività di “Mobile Angel”, un particolare smartwatch dedicato alle donne vittime di abusi. Lei lo aveva ricevuto proprio per difendersi e, grazie al dispositivo, è riuscita a salvarsi.
L’orologio SOS per le donne vittime di abusi, invia una richiesta d’aiuto alle forze dell’ordine in caso di necessità. Vediamo in cosa consiste.
Lei ha solo 36 anni e, lo scorso 22 marzo, aveva ricevuto dalle forze dell’ordine questo particolare quanto speciale smartwatch. La donna, in stato di gravidanza veniva più volte malmenata dal suo compagno. Il dispositivo, lanciato solo una settimana fa dai Carabinieri, ha già iniziato a dare i suoi frutti.
I militari dell’Arma hanno, infatti, arrestato a Napoli, un 44enne proprio dopo l’SOS lanciato da “Mobile Angel” che la sua compagna aveva al polso. Lo aveva ricevuto perché, da lungo tempo, aveva denunciato di esser stata vittima di maltrattamenti da parte del compagno.
Per questo motivo, all’ennesima denuncia di violenza, i Carabinieri le hanno dato questo dispositivo. Poche ore fa è arrivata proprio la segnalazione con lo smartwatch dalla 36enne. I Militari della locale stazione di Capodimonte sono intervenuti e, su richiesta del Gip di Napoli, hanno eseguito ordinanza di custodia cautelare per il 44enne di Secondigliano.
Lui era già noto alle forze dell’ordine ed era già stato indiziato per atti persecutori. Per lui, ora, sono scattati gli arresti domiciliari e, per la donna, la certezza che il dispositivo donatole dai Carabinieri le ha salvato la vita, anche al bambino che porta in grembo.
Ma che cos’è, di preciso, “Mobile Angel”? Si tratta di un vero e proprio smartwatch, la cui sperimentazione è partita, con la sua particolarità, proprio da Napoli ed è stato consegnato, come primo esemplare, proprio alle 36enne di cui raccontavamo sopra.
In Italia, sono già 45 i Mobile Angel in sperimentazione e sono stati consegnati tutti a donne vittime di violenza, anche in altre città d’Italia come Torino e Milano. Questo orologio intelligente è dotato di un sistema di geolocalizzazione che, nel momento in cui la donna attiva l’SOS per chiedere aiuto, subito la sua segnalazione arriva alla centrale dei Carabinieri e, immediatamente, gli stessi militari si recano sul posto per offrire il loro aiuto ed intervento.
Il dispositivo è stato avviato proprio a Napoli dal comando provinciale dei Carabinieri per aiutare e salvare quante più donne possibili, in modo tempestivo e prima che sia troppo tardi, dai loro carnefici.
Grazie proprio a questo smartwatch, la 36enne di Napoli è riuscita a lanciare l’allarme tempestivamente, prima che il suo compagno, un 44enne di Secondigliano, potesse nuovamente malmenarla, mettendo così a rischio la sua vita e quella del bambino.
Un aiuto vero alle donne che sono vittime di violenza, a riscattarsi e a denunciare.
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