Nasce una joint venture, cioè una nuova società formata da due compagnie indipendenti per realizzare un obiettivo industriale comune. Si chiama Toyota Connected. Protagonisti il colosso giapponese dell’automobile e la Microsoft.
Si tratta di un progetto complesso che mira ad organizzare essenzialmente un apparato legato alla scienza della manipolazione dei dati, mirato alle operazioni globali del gruppo Toyota. La partnership con Microsoft si basa sulla piattaforma Azure per la gestione e condivisione di dati basata su internet (il cloud).
Sì, ma a cosa serve? Zack Hicks, amministratore delegato della nuova società, spiega che “Toyota Connected aiuterà i nostri clienti a liberarsi dalla tirannia della tecnologia; renderà le nostre vite più facili e ci aiuterà a tornare alla nostra umanità“.
Parole molto belle e promettenti. Ma di cosa si tratta in dettaglio? In parole povere, attraverso la raccolta e l’analisi di grandi quantità di dati collegati alla mobilità, Toyota vuole calibrare i propri servizi di connettività in modo che diventino il più possibile semplici e trasparenti per i clienti. Dai prezzi delle polizze assicurative alle abitudini di guida, dalle informazioni sulle condizioni delle strade a quelle sul traffico, poi la sicurezza, l’integrazione dei servizi informativi pubblici (le cosiddette “smart cities”), le flotte aziendali, le reti di vendita e così via.
Tutte queste informazioni verranno centralizzate ed elaborate da questa nuova società, che ha sede negli Stati Uniti, in Texas, a Plano (nella periferia di Dallas).