A che punto è l’Italia dal punto di vista dello sviluppo delle smart cities? Il nostro Paese non chiude certo le porte in faccia al futuro, e negli ultimi anni sta cercando di colmare il ritardo rispetto ad altre realtà europee più consolidate, coinvolgendo gli enti locali allo sviluppo di città intelligenti, sostenibili ed eco-compatibili, come prescrive l’idea di metropoli del nuovo millennio che si è oramai consolidata nell’agenda politica di ogni governo nazionale. Nel 2015 l’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, in collaborazione con alcuni enti e società specializzate, ha lanciato sul web una piattaforma open data che raccoglie tutti i progetti di smart city che si stanno realizzando nel nostro Paese, al nord come al sud. Dando un’occhiata agli oltre mille progetti avanzati dai comuni, si evince che è soprattutto nel campo della mobilità sostenibile che si sta giocando buona parte della partita che vede gli enti locali coinvolti nella realizzazione progettuale di una città intelligente.
Bisogno di sostenibilità
Dai cittadini e dall’opinione pubblica nostrani arriva oramai sempre più forte la richiesta di una realtà urbana che sappia rispondere al bisogno di sostenibilità, un luogo dove le emissioni inquinanti siano ridotte il più possibile, dove si possa fare uso di fonti energetiche pulite e vi sia uno smaltimento corretto ed adeguato dei rifiuti prodotti dalla popolazione, dove la tecnologia è al servizio di scuole e servizi in versione 2.0, una città con sempre più aree verdi e un traffico veicolare meno congestionato, in cui wi-fi gratuito e mobilità elettrica diventino le architravi di un modello urbano proiettato al domani, e non ancorato alle certezze di ieri.
Progetti di mobilità sostenibile
Gli investimenti totali finora messi in campo dai 158 comuni presenti nella piattaforma italiansmartcity.it superano i 3 miliardi e 700 milioni di euro. Una fetta molto consistente di questo denaro è stato investito in progetti di mobilità sostenibile, che vanno dalla creazione di infrastrutture ciclabili e pedonali ad incentivi per bike sharing e car sharing, l’acquisto di mezzi elettrici per le flotte comunali dedicate al trasporto pubblico oppure l’installazione di colonnine di ricarica sempre per i veicoli elettrici, solo per citare alcuni esempi. Si tratta solo dell’inizio di un cammino lungo e si spera molto proficuo, che porterà l’Italia nei prossimi anni a divenire sempre più terreno fertile per la creazione di città intelligenti. La scommessa della mobilità sostenibile rappresenta, senza dubbio alcuno, una delle sfide cruciali per traghettare l’Italia nel futuro, abbandonando progressivamente l’uso dei combustibili fossili tanto nel trasporto privato quanto in quello pubblico, a favore di mezzi in grado di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale. Una vocazione green che già sta coinvolgendo ad esempio alcuni dei più importanti vettori presenti nel mercato automobilistico. Un segnale certamente importante è che faccia tappa anche in Italia il tour di presentazione dell’avveniristica berlina Hyundai Ioniq, la prima auto al mondo disponibile in versione ibrida, ibrida plug-in ed elettrica, che potrà far cambiare idea anche a i più scettici, i quali potranno toccare con mano le innovazioni tecnologiche che sono destinate a diventare prassi consolidata nel prossimo futuro. Un futuro sostenibile che anche l’Italia vuole accogliere a braccia aperte, lasciando in eredità alle prossime generazioni una città vivibile, in perfetta armonia con l’ambiente circostante. Una città intelligente, per l’appunto.