A dimostrazione che la mobilità sostenibile è un settore foriero di continui sviluppi anche nel nostro Paese, arriva a Venezia il primo servizio al mondo di taxi condiviso on demand gestito attraverso un’app altamente innovativa, MVMANT. Nella località di Mestre infatti è partita in questi giorni la sperimentazione di questo servizio totalmente made in Italy gestito dalla cooperativa artigiana Radiotaxi Venezia Mestre, in partnership con Edisonweb, la società catanese che ha ideato e sviluppato l’applicazione e la relativa piattaforma di gestione, ricevendo diversi premi in tutto il mondo. Al momento il progetto è in fase iniziale, coprendo percorsi limitati, ma in caso di successo dell’iniziativa promette di estendersi in maniera più ampia.
Attualmente vi sono due linee e quattro auto taxi, a coprire principalmente gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, con un servizio attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle 20, sulla scorta di quanto richiesto dai circa mille utenti che si sono iscritti alla piattaforma dopo aver partecipato ad un sondaggio conoscitivo sulle loro intenzioni in fatto di mobilità sostenibile. La confortante notizia, per chi ha ben compreso come oramai sia necessario rivedere le proprie abitudini quotidiane in ogni campo, in una modalità che comporti anche dei benefici ambientali, è che oltre l’80 per cento degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a rinunciare a un’automobile di famiglia se la propria città offrisse un efficiente sistema di trasporto urbano, ben organizzato e in grado di consentire rapidi spostamenti. Ad oggi la mobilità sostenibile in Italia si è concentrata soprattutto sulle piste ciclabili, tra luci ed ombre, ma i servizi di car sharing e car pooling sono in netta crescita soprattutto nei capoluoghi più grandi e popolosi, ed ora arriva questo innovativo e sorprendente servizio di taxi condiviso on demand.
Come funziona il servizio? Si tratta di un sistema smart in condivisione e su richiesta: ogni cittadino può prenotare e pagare la corsa direttamente mediante smartphone, conoscendo da subito tratta e relativi costi, che sono contenuti e stabiliti sulla base del chilometraggio effettivo del percorso, ovvero 0,85 centesimi al chilometro. La piattaforma a cui ci iscrive permette di organizzare in un’unica corsa il trasporto di più persone con le medesime esigenze di tragitto, grazie a un algoritmo che consente di geolocalizzare in tempo reale le richieste degli utenti o di prevederle a seconda di variabili valutate statisticamente, come ad esempio giorno della settimana, stagione e condizioni meteo, eventi in corso, ed altro ancora. Merito appunto dell’app altamente sofisticata denominata MVMANT, acronimo inglese che deriva da ‘movement’ (movimento) e ‘ant’ (formica, animale intelligente e organizzato nel trasporto): ed è bello che la sperimentazione parta da una città come Mestre, terza in Italia secondo Legambiente per i giorni di sforamento dei limiti di concentrazione di Pm10 nell’atmosfera, segno che la voglia di cambiare e di preoccuparsi delle condizioni ambientali del nostro Paese è una sensibilità sempre più diffusa che coinvolge popolazione, imprese ed amministratori pubblici.
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