Moby Prince: il disastro, che si verificò il 10 aprile 1991, fu provocato dalla presenza di una terza nave. Ecco le novità al riguardo.
Il 10 aprile 1991 si verificò quello che fu definito il disastro della Moby Prince. Un evento che ha segnato la storia e che, a distanza di 31 anni fa, fa ancora parlare di sé. Negli ultimi giorni, infatti, è emerso che – a causare la collisione – pare sia stata la presenza di una terza nave.
A causa della presenza di una terza nave, la Moby Prince sarebbe andata a sbattere contro la petroliera Agip Abruzzo. Queste sono le parole riferite dal presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul disastro avvenuto il 10 aprile 1991.
La terza nave, dunque, sarebbe apparsa davanti al traghetto, provocando una virata a sinistra e il conseguente incidente. Tale nave, però, non ha avuto ancora una identificazione certa ed ufficiale.
Sulla petroliera si verificò un black out poco prima che si verificasse la collisione che portò Moby Prince a virare con estrema urgenza al fine di evitare l’impatto.
Nella relazione conclusiva, recentemente consegnata sul caso, si legge che l’accordo assicurativo tra le compagnie fungeva da “patto di non belligeranza” e che diversi documenti, in mano a Eni, potrebbero chiarire ulteriormente quanto successo più di trent’anni fa. In questo modo, si potrebbero fornire delle risposte alle famiglie e all’opinione pubblica che attendono da oltre tre decenni.
La Commissione parlamentare, dunque, sottolinea il fatto che non c’è stata alcuna avaria, né esplosione a bordo, né condizioni meteorologiche avverse che portarono alla tragedia della Moby Prince, citando, pertanto, la presenza della terza nave.
A bordo del traghetto persero la vita 140 persone: a causa degli scoppi avvenuti a prua, derivati dall’azione del gas che andò a impattarsi con i serbatoi presenti sulla petroliera, si verificò uno dei disastri più gravi della storia delle acque italiane.
Dal 1991, si sono svolti tre processi e un’archiviazione in merito al caso della Moby Prince. Nella relazione finale della Commissione, però, resta un punto interrogativo sull’identità precisa della terza nave:
“Pur avendo individuato alcuni interessanti spunti di indagine, la Commissione non è in grado di indicare con certezza quale sia l’identità di questo terzo natante”. Per questo motivo, le indagini devono proseguire al fine di far emergere la verità su questo drammatico fatto storico verificatosi nei primi anni ’90.
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