La moda vegana è sempre più una realtà, e quando parliamo di moda questa volta lo intendiamo letteralmente, e non soltanto come fenomeno di tendenza nella nostra società: sono infatti sempre di più stilisti e marchi prestigiosi che hanno deciso di adottare materiali alternativi rispetto a quelli di origine animale, fibre vegetali o sintetiche come rayon, poliestere, bambù, microfibra, canapa, giusto per citarne alcune. Dai maglioni alle scarpe, dalle borse alle giacche, lo standard ‘Animal Free’ impazza sempre di più nelle scelte dei consumatori, e i produttori si adeguano.
Ci sono marchi famosi come Geox e la Inditex, che ha recentemente annunciato il bando della lana d’angora dalle proprie collezioni, oppure stilisti come Tommy Hilfiger, che ha invitato colleghi e persone comuni ad utilizzare la pelliccia finta: sono solo alcuni degli esempi di chi ha deciso convintamente di sposare la causa ambientalista facendo una scelta che riesce perfettamente a coniugare etica e profitto, giacché a mutare profondamente è la sensibilità popolare rispetto a questi temi, anche in Italia. Secondo un recente sondaggio realizzato da Ispo per la Lav, l’81 per cento degli italiani è pronto a rinunciare a pellicce, piume, pelle,, e Simone Pavesi, responsabile moda etica della Lav, lancia la certificazione internazionale ‘animal free’ a sostegno di marchi e stilisti vegan: ‘Le aziende di moda oggi hanno la grande opportunità di orientare le proprie politiche commerciali verso soluzioni eticamente compatibili, e in questo possono trovare il sostegno di milioni di consumatori nel mondo. Il nostro impegno è quello di offrire strumenti innovativi per valorizzare le aziende impegnate in un percorso di graduale dismissione dei prodotti animali‘.
La certificazione etica della Lav prevede 4 livelli in base all’uso che fanno di materiali di origine animale: si parte da chi dice addio alle pellicce, nel secondo chi vi aggiunge le piume, il terzo seta e pelle, l’ultimo chi evita anche la lana. In merito dichiara la Lav: ‘Il concetto è che più materiali animali un’azienda s’impegna a non utilizzare, migliore sarà il livello di rating raggiunto. Si tratta dunque di un rating premiante e progressivo. Comunque tutte le aziende che saranno valutate si sono dotate almeno di una politica aziendale senza pellicce‘. Accanto alla certificazione vi è anche il logo, rappresentato da un cane con le ali, che le aziende potranno utilizzare gratuitamente sul proprio sito web o come etichetta nei propri prodotti privi di materiali di origine animale, in modo da comunicare all’utenza il loro impegno etico. Le alternative ai materiali di origine animale si moltiplicano, e piacciono sempre di più a produttori e consumatori, in Italia come nel resto del mondo.
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