“Sono io l’uomo col cappello“. Mohamed Abrini, il terrorista considerato uno degli artificieri delle stragi di Parigi del novembre 2015, avrebbe confessato. Sarebbe lui la terza persona immortalata dalle telecamere di sicurezza dell’aeroporto di Zaventem, responsabili dell’attentato nella capitale belga. Ad annunciarlo è stata la Procura belga. “Ha confessato la sua presenza sul luogo del crimine e ha spiegato di aver gettato il giacchino in un cestino di rifiuti e di aver venduto dopo il suo cappello“, ha dichiarato in una nota l’ufficio del procuratore generale. Non solo. Secondo quanto da lui dichiarato agli inquirenti, l’arresto di Salah Abdeslam avrebbe accelerato i piani del commando terrorista, puntando su Bruxelles invece di Parigi, primo obiettivo degli jihadisti. La confessione è però ancora al vaglio degli inquirenti. Alcuni dettagli, come l’aver venduto il cappello, non sembrano troppo credibili.
L’arresto di Abrini ha segnato un nuovo passo per le indagini sulle stragi di Bruxelles e Parigi. A lanciare per prima la notizia del fermo è stata la tv pubblica belga VRT. Secondo quanto riferisce la tv Rtbf, sarebbe stato proprio lui ad acquistare le valigie usate per gli attentati di Bruxelles nel centralissimo centro commerciale City2 di Bruxelles.
Il 30enne francomarocchino era stato filmato insieme a Salah Abdeslam l’11 novembre 2015, due giorni prima degli attacchi a Parigi. I due terroristi legati all’Isis si trovavano in una pompa di benzina nei pressi di Ressons, sull’autostrada in direzione della capitale francese a bordo di un’automobile (Clio), che due giorni dopo sarebbe stata utilizzata per gli attentati. Salah era stato arrestato nei giorni scorsi a Bruxelles, quando Abrini era ancora sulla lista degli uomini più ricercati d’Europa.
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Insieme a Mohamed Abrini sarebbe stata arrestata anche un’altra persona, che alcuni sostengono possa essere l’accompagnatore di Khalid El Bakraoui, l’attentatore della metropolitana di Bruxelles.
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