Mohamed Gaaloul resta in carcere: per i giudici del Riesame, il 29enne tunisino principale indagato per l’omicidio di Alice Neri fu l’ultima a vederla viva la notte tra il 17 e il 18 novembre scorsi, prima che il corpo e l’auto della 32enne bruciati fossero trovati in un campo a Fossa di Concordia.
Il Tribunale del Riesame avrebbe confermato così la tesi della Procura di Modena sulla posizione del principale sospettato per la morte di Alice Neri.
Gaaloul principale indagato per la morte di Alice Neri: le motivazioni del Rieame
I giudici respingono così la versione del 29enne tunisino, secondo cui Alice Neri avrebbe avuto un altro appuntamento quella tragica notte.
Ipotesi che, per gli inquirenti, sarebbe inverosimile alla luce degli elementi finora raccolti nell’ambito della ricostruzione dei fatti.
Sarebbe stato proprio Mohamed Gaaloul, principale sospettato e attualmente in carcere a Modena, l’ultimo a vedere la 32enne in vita.
Lo sostiene il Riesame, riporta Il Resto del Carlino, nel motivare la decisione di tenere l’indagato in cella.
Le motivazioni del rigetto dell’istanza di scarcerazione proposta dalla difesa del 29enne
Nelle motivazioni del Riesame con cui sarebbe stata rigettata l’istanza di scarcerazione avanzata dalla difesa di Mohamed Gaaloul, rappresentata dall’avvocato Roberto Ghini, i giudici avrebbero sottolineato l’assenza di elementi probatori utili a configurare l’ipotesi di un incontro tra Alice Neri e un altro soggetto la notte dei fatti.
A dare prova dell’inverosimiglianza di un eventuale ulteriore appuntamento sarebbe la stessa ricostruzione finora compiuta, dati alla mano: fino alle 3:30 del 18 novembre scorso, infatti, Alice Neri sarebbe stata in compagnia del collega Marco Cuccui e difficilmente, secondo la lettura del tribunale, avrebbe potuto programmare un altro incontro.
Stando a quanto ricalcato dai giudici del Riesame, che avrebbero sostanzialmente confermato quanto delineato nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a carico di Gaaloul sussisterebbe un quadro elementi tale da impedirne la scarcerazione.
Secondo gli investigatori, l’indagato numero uno sarebbe fuggito all’estero dopo aver ucciso Alice Neri e dopo aver dato alle fiamme l’auto con il corpo della vittima all’interno.
Al momento restano ignoti movente e dinamica dell’omicidio, ma per i giudici Mohamed Gaaloul potrebbe nuovamente scappare.
Ritenuto sussistente il pericolo di fuga, è stata confermata la custodia cautelare in carcere per il tunisino.
Le parole dell’avvocato
Mohamed Gaaloul continua a dirsi innocente e respinge ogni addebito. Le ipotesi a suo carico sarebbero omicidio volontario e distruzione di cadavere, e il suo avvocato, Roberto Ghini, ha commentato la decisione del Riesame sul rigetto dell’istanza di scarcerazione proposto per il suo assistito.
Il difensore del 29enne, riporta Il Resto del Carlino, si sarebbe detto non convinto dalla motivazione, ritenendola “infarcita di errori”.
A detta del legale di Gaaloul, questo sarebbe “frutto di una lettura non particolarmente attenta” da parte del Tribunale del Riesame.
L’avvocato Ghini ha annunciato ricorso per Cassazione e ha sottolineato inoltre di ritenere non esclusa l’ipotesi che Alice Neri potesse avere un altro appuntamento quella notte.
Si attendono intanto gli esiti degli accertamenti sui resti della 32enne, il cui corpo carbonizzato è stato ritrovato nel bagagliaio della sua macchina anch’essa data alle fiamme.
Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, da indiscrezioni emergerebbe che la giovane fosse già priva di vita al momento dell’incendio.