Moldavia, la presidente Maia Sandu ha avuto modo di esternare le informazioni ricevute dall’intelligence ucraina, che rivelano un possibile colpo di Stato russo ai danni delle istituzioni moldave. Queste dichiarazioni hanno, ovviamente, sollevato un polverone mediatico che ha prontamente ricevuto risposte e critiche sia dall’interno della nazione che dalle autorità russe.
La vicenda è emersa il 9 Febbraio quando Volodymyr Zelensky ha affermato, durante la riunione del Consiglio Europeo a Bruxelles, di aver informato il capo di Stato della Moldavia Maia sandu del fatto che Putin avesse in programma un tentato rovescio delle istituzioni moldave. Ha rivelato, inoltre, che le informazioni provengono direttamente dall’intelligence di Kiev che, però, non sono al corrente se il piano sia stato attuato e messo in funzione o magari semplicemente studiati ka successivamente accantonato. Ma è sicuro dell’esistenza di un documento che prova tutta l’operazione che mira alla destituzione della presidente Sandu.
Queste affermazioni importanti hanno destabilizzato la politica moldava ma anche allarmato le autorità internazionali, che chiedono prove di quanto affermato e le stesse prove sono richieste anche dall’opposizione politica in Moldavia, nonostante il SIS abbia dichiarato di aver avviato un’indagine formale per appurare la veridicità dei fatti.
La presidente della Moldavia Sandu ha dichiarato che la realtà rispecchia le parole pronunciate dal presidente Zelensky al consiglio europeo il 9 Febbraio. Ovvero ha confermato di essere stata informata dal leader ucraino della possibilità di un piano, architettato da Mosca, per destabilizzare le istituzioni moldave e attuare un colpo di Stato.
Il presidente ucraino ha informato l’Unione Europea spiegando che l’intelligence Ucraina: “è riuscita a intercettare un piano russo dettagliato per distruggere la situazione politica in Moldavia. Un documento russo che mostra chi, quando e come risultato di quali azioni spezzerà la Moldavia, l’ordine democratico di questo paese e stabilirà il suo controllo su di esso”.
Zelensky ha precisato inoltre che non è ancora noto se Mosca abbia già intrapreso la strada designata per te stabilizzare la Moldavia o se il piano sia stato preventivamente abbandonato. Ma la chiara precisazione sta nel fatto che il presidente ucraino è sicuro di ciò che ha riportato all’Unione Europea e alla presidente della Moldavia.
Zelensky ha poi spiegato che la notizia è stata confermata dal sis, ovvero dall’organo statale moldavo che si occupa delle informazioni e della sicurezza nazionale. Ha precisato in merito: “Il SIS sta svolgendo attività operative per identificare i tentativi di destabilizzare la situazione nel Paese e sta collaborando strettamente con i servizi di intelligence dei nostri partner. In questo contesto, il SIS conferma che, sia sulla base delle informazioni fornite dai nostri partner ucraini sia a seguito del lavoro operativo del servizio, hanno rivelato attività di sabotaggio volte a minare lo stato della Moldavia, destabilizzare e turbare l’ordine pubblico”.
Le forze di sicurezza hanno confermato la versione, nonostante non abbiano intenzione di pubblicare tutti i materiali che andrebbero a confermare le parole dette dal presidente ucraino Zelensky.
La questione è diventata di dominio pubblico e argomento di spicco in Moldavia, dove le opposte fazioni politiche hanno avuto reazioni discordanti e si è creato un caso che ha generato un polverone nazionale e mediatico.
Ovviamente la questione esposta da Zelensky e, successivamente, confermata dalle forze di intelligence, ha creato il caos all’interno dell’ambito politico in Moldavia e una forte reazione anche da parte della popolazione.
La dichiarazione della presidente Sandu, che per l’appunto afferma che la Russia abbia pianificato, o per lo meno studiato, un colpo di Stato ai danni delle istituzioni moldave ha suscitato reazioni discordanti.
Non è la prima volta che il capo di Stato informa la nazione del fatto che la Russia abbia intenzione di destabilizzare l’equilibrio in Moldavia. Sembra che altri tentativi di entrare all’interno delle istituzioni moldave siano stati sventati lo scorso autunno dopo essere stati sorpresi grazie all’intervento delle autorità.
Sandu ha difatti dichiarato: “Il piano (della Russia) a breve termine include il sabotaggio che coinvolge persone con addestramento militare, travestite da civili, che compiranno azioni violente, attacchi a edifici governativi e prenderanno ostaggi”.
La presidente ha dichiarato che Mosca cerchi di cambiare il governo, legittimo e democratico di Chisinau sostituendolo con uno filo-russo, in questo modo potrebbe avere la possibilità di usare la Moldavia nella guerra contro l’Ucraina. Ha rassicurato la popolazione assicurando che i servizi di sicurezza stanno lavorando per prevenire ogni tipo di azione e garantire la sicurezza istituzionale.
Il capo di Stato ha inoltre precisato: “I tentativi del Cremlino di organizzare la violenza nel nostro Paese non avranno successo. Rimaniamo calmi e crediamo nella Moldavia”.
Sandu ha riferito oggi in un briefing che il Parlamento moldavo dovrebbe quantomeno adottare nel breve termine misure atte a supportare la protezione e a ridurre al minimo i rischi della Nazione. Sostenendo che l’unica maniera possibile e attuando progetti di legge che forniscano al Sis e alla procura “gli strumenti necessari per affrontare in modo più efficace i rischi per la sicurezza del Paese“.
L’opposizione politica della presidente invece ha definito la sua reazione isterica e una sorta di caccia alle streghe. Altri esponenti di spicco politico invece ritengono che queste parole dovrebbero essere ascoltate ma prima di tutto è necessario avere in mano la prova del piano studiato appositamente per rovesciare le istituzioni In Moldavia da parte di Mosca.
Il partito del Congresso civico ha definito l’espansione dei poteri del sis e dell’ufficio del pubblico ministero come “terrore poliziesco“.
Mark Tkachuk, fondatore del partito, ha riferito in merito a Sandu: “Oggi Maia Sandu ha espresso scenari di possibile destabilizzazione in Moldavia. E allo stesso tempo ha offerto l’unico antidolorifico: il terrore della polizia contro ogni opposizione. Non iniziative proposte di pace capaci di unire la società sulle due sponde del Dniester, ma un’altra isteria. Ma, ahimè, non è stato ancora inventato un tale regime di polizia che sia in grado di salvare il Paese da provocazioni esterne nelle condizioni dell’idiozia delle sue stesse autorità “,
Irina Vlah ritiene Invece che la mossa sia uno scelta politica e che la presidente stia: “combattendo per mantenere il potere, Maia Sandu stia trasformando la Moldavia in uno stato di polizia”.
Aggiungendo anche che: “Paura, disciplina, obbedienza: questo è il messaggio che l’istituzione del presidente trasmette oggi al suo popolo. Perché le azioni di protesta a tema sociale saranno “interpretate” dal SIS, controllato dal capo dello Stato e controllato politicamente dalla procura, come azioni destabilizzanti e minacce alla sicurezza dello Stato. Così, nascondendosi dietro la tragedia in Ucraina, l’attuale governo si sta gradualmente trasformando in una dittatura che riferisce ai suoi partner europei di “democratizzazione e modernizzazione”.
Bogdan Tardea, deputato del blocco PSRM-PCRM ha riferito: “oggi Sandu ha annunciato ufficialmente l’instaurazione di una dittatura in Moldavia. Per la prima volta nella storia del Paese, ai cittadini viene negato il diritto di protestare e resistere all’illegalità delle autorità!”
Il capo del partito Building a Europe at Home (PACE), l’ex vice capo dell’Ispettorato generale della polizia Gheorghe Cavkalyuk e l’ex primo ministro Ion Chicu considerano Maia Sandu una dittatrice.
Cavkalyuk ha riferito in merito alla questione: “sta trascinando la Moldavia nella guerra ed è pronta a dare fuoco al Paese solo per mantenere il potere, continuare a rubare ed evitare la responsabilità davanti alla legge e al popolo per i crimini commessi”.
La scienziata e attivista civica Sprynchana ritiene che la mossa ottimale che Sandu avrebbe dovuto ponderare prima di parlare era quella di fornire immediatamente prove a conferma della sua affermazione. L’attivista ha poi spiegato che: “Non è che queste minacce fossero incredibili – nel giugno 2019, lo stesso Tsutsu e i ragazzi dell’ala sportiva del Partito Democratico occupavano le strade di accesso a diverse istituzioni statali, si stava preparando un colpo di stato (coperto anche dalla Corte Costituzionale). (…) Altrimenti, è una cortina fumogena che semina il panico”.
Constanta Dogotaru, attivista civile e Coordinatore del Centro comunitario per i rifugiati Constanta Dogotaru, sostiene che la dichiarazione del capo di Stato “dovrebbe essere ascoltata da tutti. Oltre a destare preoccupazione, ho apprezzato il fatto che finalmente se ne parlasse apertamente. Dobbiamo essere tenuti informati in modo da poter partecipare e sostenere gli sforzi per tenerci al sicuro”,
Sandu in una conferenza stampa aveva dichiarato poco prima che la Federazione russa prevede di attuare il proprio piano con l’aiuto delle proteste dell’opposizione e con il coinvolgimento di persone con addestramento militare presumibilmente utilizzando anche popolazione russa. Si parla di possibili militari addestrati e provenienti da Bielorussia, Serbia e Montenegro che potrebbero essere in grado di attaccare gli edifici istituzionali e rovesciare il governo.
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