Alpini accusati di molestie sessuali, dopo ennesimo episodio scritta petizione per sospendere per almeno due anni l’evento a loro dedicato.
Il gruppo degli alpini viene accusato di molestie sessuali durante le loro manifestazioni. Richiesta interruzione delle adunate. Sono state raggiunte 15mila firme nel giro di un giorno.
Non è la prima volta che si sente parlare di molestie sessuali durante le adunate degli alpini.
Era già successo nel 2018, a Trento, tra le diverse attività in programma ce n’era una dedicata a “Miss Alpina bagnata”, che invitava a gettare birra sulle ragazze per decretare la preferita dal pubblico.
Quell’anno vennero raccolte decine di testimonianze da donne vittime di molestie: strusciamenti durante l’orario di lavoro, baci sulle guance non richiesti, urla, fischi, commenti sgradevoli e toccatine.
Proprio quell’anno il movimento femminista “Non una di meno” portò alla luce questi episodi di molestie e minacce razziste che avevano visto coinvolte le ragazze che si trovavano alla manifestazione.
Purtroppo in questa occasione non fu avanzata nessuna denuncia alle forze dell’ordine e l’ANA (Associazione nazionale alpini) smentì i fatti avvenuti.
Gli stessi identici comportamenti si sono verificati l’anno dopo, nel 2019, all’adunata di Milano, alla fermata della metropolitana di Piazza Duomo.
Quest’anno però, le donne di Rimini, non hanno nessuna voglia di stare in silenzio, complice anche un aumento di sensibilità per quanto riguarda il tema.
In arrivo, quindi, altre denunce alle forze dell’ordine, oltre a quelle già presentate.
Per ora sono state esibite una denuncia contro ignoti ai Carabinieri, da parte di una ventiseienne presente alla manifestazione e un’altra denuncia alla Polizia da una donna di quarant’anni.
Sarà difficile identificare il colpevole con una presenza di 400mila persone, ma è giusto denunciare l’episodio.
L’avvocato della ventiseienne ci ha tenuto a precisare che la querela non vuole colpire tutto il corpo degli alpini, ma la singola persona che si è permessa di prendersi una simile libertà.
Un gruppo di deputate del Partito Democratico richiedere a Lorenzo Guarini, ministro della Difesa, che il fatto sia preso sul serio e che non venga minimizzato ad un episodio di semplice maleducazione.
Nel giro di un giorno la petizione di Micol Schiavon, su Change.org, ha raggiunto le 15mila firme.
La ragazza, di 25 anni nata a Torino e ora in Cile per studio, richiede l’interruzione per circa due anni delle manifestazioni degli Alpini, sperando che in questo modo si riesca a mandare un segnale e far comprendere la gravità della situazione.
Il prossimo incontro del 2023 è già stato organizzato, sarà ospitato dalla città di Udine. L’ANA promette una maggiore attenzione.
La Lega vuole organizzarne uno per il 2024 a Modena.
Il sindaco di Rimini si propone per organizzare una seconda adunata nella sua città, non è d’accordo con la petizione scritta da Micol Schiavon e trova sia inaccettabile colpevolizzare tutto il corpo degli alpini, nonostante i gesti e i comportamenti sessisti, ai quali si dichiara contrario.
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