Molestie e ricatti sessuali sul lavoro: cosa dicono gli ultimi dati Istat

Molestie e ricatti sessuali sul lavoro

Un fenomeno dalle dimensioni mostruose quello delle molestie e ricatti sessuali sul lavoro emerso dall’ultima indagine Istat (qui il testo completo). I dati ufficiali ci raccontano una realtà sottaciuta per anni e che oggi, anche grazie all’interesse mediatico del caso Weinstein e affini, sta emergendo: oltre 8,8 milioni di donne italiane hanno subìto almeno una volta nella loro vita molestie e violenze in luoghi pubblici o al lavoro. L’indagine per la prima volta ha preso in considerazione anche le violenze subite dagli uomini, fenomeno che ha riguardato 3,7 milioni di uomini nella loro vita, con 1,2 milioni negli ultimi tre anni.

I dati Istat, pubblicati ora e relativi a un’indagine svolta tra il 2015 e il 2016, svelano la gravità del fenomeno delle molestie, specie nei confronti delle donne. Nello specifico, l’istituto nazionale si è concentrato sulle molestie verbali, fisiche e i ricatti sessuali nel mondo del lavoro, toccando il tema delle molestie anche sui minori.

Il primo dato è quello quantitativo. La stima è che siano 8 milioni 816mila (43,6%) le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subito qualche forma di molestia sessuale: 3 milioni 118mila (15,4%) le hanno subite negli ultimi tre anni.

Tenendo conto delle sole molestie rilevate negli anni scorsi, il dato è in diminuzione: nei tre anni precedenti alle indagini si sono registrati 3 milioni 778mila di casi (18,7%) nel 2008/2009 contro i 2 milioni 578 mila (12,8%) nel 2015-16.

La nuova indagine ha puntato il faro anche contro la violenza subita dagli uomini, con una stima di 3 milioni 754mila vittime di molestie nel corso della loro vita (18,8%), di cui 1 milione 274 mila negli ultimi tre anni (6,4%).

A essere carnefici sono quasi sempre gli uomini, sia nel caso di vittime femminili (il 97%) sia in quello di vittime maschili (85,4%), spesso sconosciuti o note solo di vista.

Le molestie fisiche infatti per il 60%, vedono autori estranei o persone che si conoscono solo di vista (15,8%), anche perché si registrano per lo più sui mezzi di trasporto pubblici per le donne (27,9% dei casi) o nei locali come pub, discoteche, bar (29,2%) per gli uomini.

Le donne sono vittime anche di molestie sul web, da dove sono arrivati oscenità e commenti inappropriati al 6,8% delle donne in almeno un’occasione nella loro vita.

Uomini e donne, anche se vittime, differiscono nella percezione della gravità dell’atto in sé, che è molto o abbastanza grave per il 76,4% delle donne contro il 47,2% degli uomini.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/cronaca/2017/10/16/ricatto-sessuale-cos-e-la-sex-torsion-i-segnali-e-come-proteggersi/188067/” testo=”Cos’è il ricatto sessuale e come difendersi”]

Altro dato grave che emerge dallo studio Istat riguarda i ricatti sessuali sul posto di lavoro, vere e proprie violenze che vengono perpetrate sfruttando la posizione di superiorità nel rapporto di lavoro: 1 milione 173mila donne (7,5%) sono state vittime di ricatti a sfondo sessuale almeno una volta nella loro vita per essere assunte, mantenere il posto di lavoro o avere un avanzamento di carriera, 167mila (1%) negli ultimi tre anni.

A essere ricattate sono state per lo più impiegate (37,6%) o le lavoratrici nel settore del commercio e dei servizi (30,4%).

Che il tema sia ancora poco noto e sottovalutato lo si capisce anche da un altro dato: pur sapendo che si tratta di un fatto grave, oltre l’80 percento non ha mai sporto denuncia o ne ha parlato con qualcuno sul posto di lavoro, per paura di ritorsioni o di vendette che potrebbero costare il posto di lavoro.

Infine, il dato sulle violenze subite dai minori. Secondo la stima Istat, almeno 2 milioni di persone, il 5% della popolazione tra 14 e 65 anni, ha subìto violenze sessuali da minorenne: nello specifico, le vittime sono per lo più donne (1,6 milioni di persone), con 435mila vittime maschili.

La ritrosia a parlare e a denunciare, di cui molto spesso le vittime vengono accusate, emerge da un secondo dato, che riguarda soprattutto gli uomini, visto che il 62,1% di loro non ha parlato con nessuno all’epoca dei fatti, contro il 42,7% delle donne vittime di abusi sessuali.

“Purtroppo siamo al corrente del fatto che ancora molte vittime di violenza non trovano il coraggio di denunciare. – spiega l’avvocato Francesca Passerini, fondatrice di DDiritto – Solo tramite una buona conoscenza dei propri diritti e delle tutele ad essi correlate, si potrà trovare la forza di uscire da relazioni violente e rischiose”.

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