Il giorno dopo la terribile tragedia costata la vita a due operai, uccisi dal monossido di carbonio mentre dormivano in un container a Moltrasio, ci si interroga sulle condizioni di lavoro delle due vittime.
A trovare i corpi senza vita di Samir Mohamed Said, 29 anni e Salah Abdelaziz, 25 anni è stato un loro collega, che si è allarmato non vedendoli arrivare.
I due, che vivevano a Milano, ma avevano deciso di non fare i pendolari per risparmiare i soldi del viaggio, da quasi un mese vivevano nel container in cui hanno trovato la morte.
Due operai morti a Moltrasio: intossicati dal monossido
Erano arrivati in Italia da pochi mesi e da qualche settimana lavoravano in un cantiere a Moltrasio, provincia di Como.
Samir Mohamed Said, 29 anni e Salah Abdelaziz, 25, entrambi di origine egiziana, hanno trovato la morte sul luogo di lavoro. I due giovani muratori avrebbero acceso un braciere di fortuna nel container in cui dormivano e i fumi del monossido di carbonio li hanno uccisi.
A trovare i corpi senza vita dei due giovani è stato – ieri mattina, intorno alle 9:30 – un loro collega. Quando non li ha visti arrivare nel cantiere, si è allarmato. Così si è recato nel container e lì ha trovato i cadaveri di Samir e Salah.
L’uomo ha immediatamente lanciato l’allarme, ma per le due vittime non c’era ormai più nulla da fare.
S’indaga sulle condizioni di lavoro
Sulla morte dei due giovani operai è stata quindi aperta un’indagine. Bisognerà chiarire se abbiano scelto loro di restare a dormire nel container, dove poi sono morti, o se siano stati costretti a farlo. Chi li conosceva dice di non essere sicuro per chi lavorassero, sa solo che i due erano impiegati in un cantiere per costruire delle ville di lusso richieste da un oligarca russo.
Quel che è certo è che la ditta che lavorava nel cantiere non è la stessa il cui nome è esposto sul cartello all’ingresso. Al momento il cantiere è stato posto sotto sequestro, mentre per questa mattina – alle 10 – si riuniranno davanti alla Prefettura di Moltrasio i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
L’obiettivo è quello di “rimarcare quanto sia urgente e determinante intervenire sulla questione della sicurezza”.
Le salme di Samir Mohamed Said e Salah Abdelaziz sono state trasferite all’Istituto di Medicina Legale e nei prossimi giorni dovrebbe essere disposto l’esame autoptico, per chiarire – con assoluta certezza – le cause del decesso.