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Mondiali 2014, allenatori: la pagella di Arrigo Sacchi

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Meno di 80 giorni e si parte coi Mondiali 2014 di calcio in Brasile: gli allenatori stanno perfezionando le ultime tattiche e pensando alle ultime convocazioni prima di partire per la conquista della coppa. Quali sono i più titolati? E quali sono meno conosciuti, ma più interessanti? Per scoprirlo ci aiuta una voce autorevole e esperta come quella di Arrigo Sacchi, storico commissario tecnico dell’Italia (col secondo posto nel 1994 negli USA dietro al Brasile) e del Milan, mica uno qualunque, ma un Mister che ha scritto pagine della storia del calcio. Una ghiotta occasione per scoprire come giocheranno le nazionali e come Sacchi giudica il modulo e le idee che i colleghi metteranno in campo.

Cesare Prandelli siederà ancora due anni sulla panchina della nazionale italiana a prescindere dal risultato dei Mondiali 2014 di Brasile, e Sacchi dice di lui: “Potrebbe essere una sorpresa. Ha giocato un calcio diverso da quello del catenaccio conosciuto in italia, predilige il possesso palla e il dominio del gioco”. Ma non avrà vita facile, sin dal debutto contro l’Inghilterra allenata dal mitico Roy Hodgson. Classe ’47, in Italia è famoso per aver allenato l’Inter con la quale ha vinto la Coppa Uefa del 1997. Gli azzurri, però, dovrebbero vincere, almeno secondo quanto afferma Sacchi: “(L’Inghilterra) presenta una squadra che ai Mondiali ha sempre fatto meno di quanto ci si aspettasse, eccetto in casa. Non credo sia così temibile, anche se ha una grande storia. Non c’è una forte unione”.

I Mister italiani

E gli altri avversari dell’Italia? L’Uruguay è affidato a “El Maestro” Oscar Tabarez che in carriera ha allenato Cagliari e Milan e ha vinto – tra l’altro – una Copa Libertadores, una Coppa Internazionale e una Copa America. Loro sì che sono temibili secondo Sacchi: “L’Uruguay in Brasile ha vinto già un campionato del mondo. Sono già squadra nella vita sociale e nel calcio, dove hanno acquisito tanta esperienza velocemente”. Infine, il Costarica di Jorge Luis Pinto detto “Explosivo”, che si è qualificato insieme ai connazionali Suarez (Honduras) e Rueda con (Ecuador) puntando su un moderno 4-2-3-1 e affermando che “il fatto che i nostri giocatori stiano bene è importante, sarebbe il massimo se tenessero questa condizione fino alla Coppa del Mondo. E’ un girone difficile e stimolante, il sogno è superare il primo turno, magari con l’italia”.

Uno degli allenatori più esperti è Fabio Capello, sei volte vincitore della Serie A, due volte della Liga e due della Champions League. Guiderà la Russia ed è stato già polemico, come suo solito: “Ai Mondiali in Brasile mi aspetto molti problemi: dai trasporti al fatto di giocare in condizioni climatiche estreme”. Sacchi dice: “Arriva da un risultato non buono e con la Russia potrebbe prendersi la sua rivincita. La Russia potrebbe essere una sorpresa”. L’altro italiano sarà Alberto Zaccheroni per il Giappone. Il commento: “il Giappone è migliorato molto ma non abbastanza da battere squadre che hanno dei giocatori che in ogni momento possono devastare quello che si è prodotto”.

I grandi avversari

E gli altri grandi nomi? Del Bosque ha vinto in serie Europeo e Mondiale, Capello dice: “La Spagna, dopo Brasile e Argentina, è la terza favorita. Del Bosque la allena con saggezza e passione, con lui la squadra ha acquisito coscienza del collettivo”. Già, il Brasile di Scolari, favorito d’obbligo giocando in casa: “È un allenatore di grande esperienza, ha capacità di sintesi. Scolari è uno dei più bravi in questo” e l’Argentina di Alejandro Sabella: “L’Argentina è una delle grandissime favorite assieme al Brasile. Il potenziale tecnico individuale c’è, bisogna vedere se ci sarà l’amalgama giusto. Il Mondiale si vince con il collettivo”. Da tenere d’occhio anche l’Olanda di Van Gaal: “E’ un ottimo allenatore. L’Olanda gioca un calcio unico, ha giocatori con una tattica già metabolizzata ed ha un potenziale rilevante” e Joachim Löw della Germania: “Sta facendo un lavoro enorme, soprattutto nei settori giovanili. I ragazzi giocano un calcio adesso più tecnico e meno muscolare, più moderno. A mio avviso è uno degli allenatori che fa giocare meglio la sua nazionale”.

Insomma un Mondiale tutto da seguire, anche grazie agli utili e interessanti spunti del Mister Sacchi nella guida agli allenatori realizzata insieme a BetClic.it. Buon Mondiale a tutti!

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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