La finale dei Mondiali 2014 in Brasile si giocherà tra Germania e Argentina, una sfida “papale” visto che curiosamente potrebbe avere come ideali testimonial Francesco e il pontefice emerito Benedetto XVI. Domenica al Maracanà si consegnerà la terza Coppa del Mondo ai sudamericani oppure la quarta ai tedeschi, che per altro così ci raggiungerebbero nell’albo d’oro? Sulla carta, gli europei partono favoriti dopo lo strabordante successo per 7-1 contro i padroni di casa, mentre l’albiceleste ha battuto l’Olanda solo ai rigori dopo una gara soporifera e non ha mai impressionato a questi Mondiali. Ma Messi ha sempre un coniglio pronto a sbucare dal cappello. I precedenti sono numerosi e significativi.
La Germania ha seppellito il Brasile sotto sette gol nella prima semifinale e ha convinto la platea e la critica con prestazioni eccellenti sin dal girone, mentre l’Argentina ha sempre giocato al risparmio passando il girone eliminatorio col massimo rendimento e il minimo sforzo e non ha mai offerto un gioco spumeggiante, così come contro l’Olanda. Di certo non significa che l’esito della finale sia già scritto, ma Messi e compagni partiranno da sfavoriti domenica. Servirà più coraggio e più incisività, per fortuna loro la difesa è ben organizzata e non vaga nel panico come quella dei verdeoro. Dunque non aspettiamoci più cinque gol in un respiro. Forse.
Nella storia recente le due nazionali si sono intrecciate numerose volte. Ai Mondiali del 2010, i tedeschi sconfissero duramente i sudamericani con un 4-0 roboante frutto di una furbizia di Klose e poi da reti inevitabili come quelle di Muller, ancora Klose e Friederich. Era un quarto di finale, così come nel 2006 quando i crucchi vinsero ai rigori 5-3 dopo il pareggio dei tempi regolamentari e supplementari. Se noi siamo la bestia nera per la Germania, questa lo è per l’Argentina, almeno negli ultimi tempi, tuttavia nella finale del Mondiale di Messico 1986, la Coppa fu alzata al cielo proprio dai bianco-azzurri col risultato di 3-2.
Terminò 1-0 con rigore di Brehme – dato che Matthaus era fermo ai box per una scarpa rotta – la finale di Italia 1990 che consegnò la terza stella ai tedeschi che ora, dopo 24 anni, possono ritornare sulla vetta del mondo che hanno già ufficiosamente conquistato dopo la goleada contro il Brasile. Ma ai Mondiali mai dire mai visto che si sono giocate già tante partite in un clima molto difficile e il talento individuale di campioni come Messi e Aguero potrebbe andare a colmare il distacco netto del valore complessivo dei due team. Appuntamento a domenica per una sfida regale. Anzi, papale appunto.